21 mag 2008

Località balneare cambia colore.

Siamo a Capo d'Orlando (ME)"Settimana del colore". Lunedì 19 Maggio 2008 il lido di San Gregorio cambia colore; infatti, "sotto le direttive del Vice Presidente del Consiglio (...) comunale e con la collaborazione di un consigliere (...) viene messo in atto il piano colore che propone di riqualificare il borgo marino con piani particolareggiati e contribuirà a rendere la zona un’importante isola turistica, dando un impulso non indifferente all’economia e mettendo in grado i residenti di sfruttare al meglio ed appieno le pontenzialità che esso incarna. Il tutto grazie anche alla partecipazione gratuita di un architetto e di due ditte presenti nel territorio..." questo è quello che si legge su un quotidiano on line della zona del messinese. Viene detto che "questo è il primo intervento studiato dall’Amministrazione Comunale che sarà completamente gratuito e servirà a cambiare il volto delle abitazioni presenti sul tratto di litorale". (...) "Sotto la costante direzione dell’Architetto Basilio Contiguglia e grazie alla ditta “Vivi Color” che fornirà i materiali, ben venticinque edifici cambieranno colore".
Io non so cosa pensare. Evento positivo? La ditta si fa pubblicità e va bene, la gente del borgo godrà di una buona stagione turistica rilanciata dal nuovo volto, l'intervento sarà di qualità e seguito da un professionista, l'amministrazione risparmia un pò. Siamo proprio in un periodo di crisi nera. Comunque non è l'unico paese in Italia. Molti sono i piccoli centri che "si industriano" in ogni modo per potere migliorare la propria immagine e salvaguardare il patrimonio culturale, paesagistico e artistico coinvolgendo le ditte, le imprese, sponsor e investitori stranieri. Ammirevoli.
Auspico che a questo stesso punto possa arrivare, per esempio, parte della riviera iblea con le sue caratteristiche dune sabbiose, tipiche della costa che va da Scoglitti alla foce del fiume Dirillo. Salvaguardare questo tratto di costa sembra a molti superfluo, uno spreco. Io non lo credo. Certo gli itinerari naturalistici e il sistema ad essi connesso non sono abbastanza remunerativi e poi non sono difesi da tutti, dunque vanno eliminati?



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