27 giu 2008

Gli Architetti dovrebbero ammazzarli da piccoli.



<<…All’inizio si prova a partire da soli. Poi c’è sempre qualche malfidato (spesso il collega d’ufficio o il parrucchiere della moglie), che ci dà l’imbeccata fatale: “perche non vi rivolgete ad un architetto? Magari per aver qualche idea qualche consiglio…”
All’inizio vanno tutti dall’architetto per qualche “consiglio”. Sembra che l’architetto sia uno specie di oracolo, che possa risolvere con uno schizzo “magico”, con un’idea geniale la situazione. Poi, possiamo andare avanti da soli “e chè? Tocca pagare pure uno per una chiacchierata e un disegnetto di una cosa che avevamo già in mente? Gli abbiamo detto tutto noi!” …>>

Dopo essere stato convinto da ripetute telefonate del call center ed email dell' Alitalia della necessità di recuperare il bonus miglie, ho deciso di intraprendere un viaggio scegliendo come meta Roma.

Roma è una città splendida, su questo non ci piove, ma Giovedì forse un pò di pioggia avrebbe fatto comodo, perchè c'era una temperatura davvero insopportabile, così vinto dal caldo dopo aver fatto breve visita all'Ara Pacis e al costruendo MAXXI, mi sono diretto verso un luogo sicuro e climatizzato. La meta prescelta è stata la Galleria Alberto Sordi.
Le gallerie sono il luogo più frequentato dai turisti nelle giornate afose e poi alla Feltrinelli si può passare comodamente un pomeriggio, rovistando tra dischi e libri.
Dopo la solita visita al settore Musica, alla ricerca di nuovi gruppi sconosciuti, fra jazz e salsa e rock alternative, mi sono diretto nell’area Architettura alla ricerca di un buon libro da portare con me a Catania, stavo quasi per desistere dall’acquisto quando finalmente mi sono imbattuto in un libro che faceva al caso mio, “Gli Architetti dovrebbero ammazzarli da piccoli. Guida pratica alla ristrutturazione della casa senza prendersi l’ulcera”, di Matteo Clemente, ecco il libro che cercavo.
L’ho letto, subito, di getto, segno che è stato scritto bene, quando leggo infatti libri di architettura mi capita spesso di trovare un certo fastidio perché sono scritti molte volte in un linguaggio quasi criptico, invece il libro del nostro autore, è scorrevole e piacevole.
Utilizzando uno stile ironico con punte di autentica comicità, Clemente traccia un quadro puntuale sul ruolo dell’architetto in Italia, sui rapporti tra architetti, committenza e imprese, arrivando ad illustrare con efficacia e profondità il significato vero dell’architettura.

9 commenti:

maurizio zappalà ha detto...

Poi, dite che m'inc...zo!!!O meglio che sono il lettore inc...to!"!!! Pensate di utilizzare i blogs come il "Diario di Anna Frank"? Se vi leggono “la sig.ra Maria”, il “Sindaco Falsaperla” o l’imprenditore Impregilo, niente incarichi!... eravate avvisati!!!

Giovanni D'Amico ha detto...

...ma perchè non si può parlare bene di un collega che scrive un buon libro, tra che è scritto per rivolgersi a tutti.
Qual'è il problema, c'è un divieto?
E' una iniziativa apprezzabile e la segnalo. Fine.

maurizio zappalà ha detto...

Non è la segnalazione del "buon libro" che fa del blog un "diario" ma lo stile!!! Lei, architetto, non si annoierebbe se Le raccontassi come ho, per esempio, fatto l'incontro con Maledetti architetti di Tom Wolfe o con Caos sublime M.Fuksas e P.Conti o con Non Luoghi di M.Augè o con Rovine e macerie di M.Augè o con Metropolis di M.Cacciari o con Delirious New York o con Junkspace di R.Koolhaas o con L’idea di città o La casa di Adamo in paradiso di J.Rykwert o con Tokio-to di L.Sacchi o con Ascolto il tuo cuore, città di A. Savinio o con L’intelligenza collettiva di P.Lévy o con Parole nel vuoto di A. Loos o con Architettura e felicità di A. de Botton o con La poetica dello spazio di G. Bachelard o con Città panico di P. Virilio o con Stato di eccitazione di G. Agamben o con Posizioni o Il fattore della Verità o Forza di legge di J. Derrida o con Terra e Mare di C. Schmitt o con I l momdo nuovo di A. Huxley o con Critica del gusto di G. della Volpe o con La morbida macchina di W. Burroughs o con l'Infanzia berlinese di W. Benjamin o con Filosofia del surrealismo di F. Alquié o con Saggi sul realismo di G. Lukacs o, per finire, con Le undicimila verghe di G. Apollinaire...tanto per citarne alcuni!!!?

Brontese ha detto...

Non difendo l'architetto D'Amico poichè non ha bisogno di avvocati e certo non ha bisogno della mia umile difesa; non posso neanche competere con voi "vissuti" architetti. Ma certo mi preme esprimere alcune considerazioni relative alla mia esperienza, poca, da Blogger e non da architetto o ingegnere o futuro tale che sia. Credo che Giovanni, mi permetto di dare del tu, nel momento in cui pubblica un suo pensiero, giusto o sbagliato che sia, piu che architetto diventa un blogger. Bisogna chiedersi, chi è costui? E' colui che condivide con gli altri parte della propria vita, i propri pensieri, le proprie opinioni, le proprie frustrazioni anche, nella consapevolezza e nel coraggio, che qualsiasi cosa scriva, potrebbe essere criticata aspramente; si assume questo rischio nella speranza di poter diffondere un messaggio condiviso in senso assoluto. Ha un codice o etica che rispetta nel rapporto con gli altri blogger, non fa sfoggio della propria cultura, non offende e spesso, come in questo caso, prova ad interpretare il pensiero di chi scrive solo per passione. I politici italiani hanno paura dei blog, poiche hanno paura del contraddittorio, perchè sono stati abituati a parlare senza che nessuno possa ribattere. Come si sarebbero comportati gli autori dei testi che ha segnalato, qualcuno lo guardato anch'io, solo un'occhiata, se avvessero esposto le proprie idee in web? Sarebbero stati criticati? Qualcuno avrebbe parlato di loro in tempo reale? Un invito all'arch. Zappala, che come vedo è un'ottimo e assiduo commentatore: ha mai pensato di aprire un blog tutto suo? se l'ho ha fatto che ci fornisca l'indirizzo cosi anche noi avremo la possibilità di commentare e condividere le idee dell'architetto; il web non è uno strumento a senso unico!
FURNITTO.COM

Pietro Pagliardini ha detto...

Non ho letto il libro ma confermo: GLI ARCHITETTI ANDREBBERO AMMAZZATI DA PICCOLI!!!!!
Pietro

Fabrizio Russo ha detto...

....applauso per brontese!

....(per Pietro) Ok, chi comincia?

Pietro Pagliardini ha detto...

Caro Fabrizio, con me no perchè sono già grande. Un altro vantaggio degli anni. Qui ci vorrebbe Erode con 130.000 architetti in Italia, e tra un pò arrivano anche gli junior!
Comunque Brontese dice una cosa giustissima: tenere assolutamente separato il blogger dall'architetto. Il sito è un'altra cosa, è pubblicitario, promozionale, il blog no, è un modo per esprimere le proprie opinioni (che non necessariamente sono coerenti col il proprio lavoro), i propri sogni che, se si riesce a condividere con altri va bene, se no pazienza.
Quale architetto, se riesce a sfuggire a Erode, non coltiva qualche sogno da sempre!

maurizio zappalà ha detto...

I blogs sono “luoghi” di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi “personalistici” sono scambi di parole, di desideri, di contemporaneità e di futuro. Chi vive di “scambi di personalità” o meglio, di sdoppiamento di personalità, ha bisogno dello psichiatra , il blog non è terapeutico!
Chi ha voglia d’intimità (diario!) non si mostra. E quando si mostra:” il re è nudo” !
“Se un individuo, non appartiene al proprio tempo e vive di nostalgia, “ muore”, dice Eisenman e naturalmente condivido! Per cui, tutti gli architetti o quasi, piccoli piccoli (non hanno ancora nostalgie!), vanno salvati e devono continuare ad “errare”! Quelli smaliziati e malamente invecchiati, cioè nostalgici, muoino, senza accorgersene! Chi si dimena tanto e non capisce che la contemporaneità architettonica è lungi dall’essere asettica, gli sfugge che non è priva di socialità. E’, altrettanto, ricca di significato, di quella che, definirei, tradizionale. E, certo, nella prima, la storicità è ancora limitata, in quanto è di nascita recente e non ha ancora avuto il tempo di integrarsi pienamente nell’ambiente circostante. Basti pensare! Classici come Bramante, Borromini, Piranesi e Vignola, al loro tempo, furono ambasciatori di una modernità che suscitò scalpore!
Se io fossi nelle condizioni della “Scelta Di Sophie “ certo non salverei quella trentina +1 di architetti conosciuti! Di contro, il problema è che si costruisce tutti i giorni e tanto e quindi, quei 129.969 architetti, giovano e sono una risorsa, oggi, inutilizzata! Questo comporta una forma di deresponsabilizzazione dell’architettura rispetto a tutto quello che si costruisce. L’architettura compare solo nel momento in cui è emblematica, in cui se ne vuole evidenziare l’importanza, quando diventa un oggetto da attaccare o da adorare! Non fa più parte della quotidianità, questo è il vero dramma! C’è un solo modo per dimenticare il tempo [questo tempo! ], impiegarlo (Baudelaire) . In Italia occorre cambiare le coscienze e dimenticare per un po’ “le rovine del passato”!...e non prendiamoci troppo sul serio...!

Gianni Amato ha detto...

@ Zappalà: "Pensate di utilizzare i blogs come il "Diario di Anna Frank"?"

E anche se fosse non vedo qual'è il problema. Qualcuno ha scritto libri (a mio avviso pessimi) sul significato di blog, per non parlare poi delle bestialità - sempre secondo il mio personalissimo parere - scritte su Wikipedia. In realtà non esiste una definizione di blog, forse facciamo prima a dire cosa non è.

Una cosa è certa: il blog è un TUO spazio sul web e sei libero di gestirlo come meglio ti pare.

"Non è la segnalazione del "buon libro" che fa del blog un "diario" ma lo stile!!!"

Da un blog verticale come questo mi aspetto riflessioni, spunti e segnalazioni che il blogger ha ritenuto importanti e vuole condividere con gli altri. ..e fin ora non mi pare di aver trovato argomenti off topic su questo blog.

"Lei, architetto, non si annoierebbe se Le raccontassi come ho, per esempio, fatto l'incontro con Maledetti architetti blà blà blà"

Pur non essendo un architetto non mi dispiacerebbe leggere delle sue (dis)avventure, se poi i contenuti non mi soddisfano nessuno mi costringe a seguire il suo blog.