29 nov 2008

Quando cemento e natura vanno d'accordo...















Cemento e natura non vanno d'accordo? Non sono d'accordo! O almeno non lo accetto come luogo comune. Al di là degli effetti del cemento in termini di emissioni di CO2 e di alcuni cementi osmotici che, al contrario, riducono le emissioni di Azoto, non accetto il luogo comune cemento=brutto oppure l'antitesi cemento-natura.
Parliamo in questa sede del cemento come materiale plasmabile in grado di generare forme e spazi in cui l'uomo vive o lavora. Guardate questa casa.... (per leggere il resto del post clicca su "read more")

Non ho trovato nè l'autore nè il luogo di realizzazione ma per ora ci facciamo bastare queste splendide foto. Quello che è certo è che si tratta di una residenza in mezzo ad una foresta, perfettamente inegrata con la natura. Tutta la struttura tubolare è in cemento. Altri materiali prevalenti sono il legno ed il vetro. Col tempo, gli alberi ricopriranno la casa e l'integrazione cemento-natura sarà totale. Mai fidarsi dei luoghi comuni.






6 commenti:

Pietro Pagliardini ha detto...

Senza soffermarmi su quel tubo fognario in superficie, a me sembra un rendering ben fatto, specie negli interni. Forse è per questo che non c'è luogo nè autore.
O no?
saluti
Pietro

maurizio zappalà ha detto...

Pietro, se vuoi spendere qualche euro(immagino ke hai un sacco di cose che vorrai vedere prima!)puoi andare a Karuizawa (famosa località turistica giapponese, sui monti Nagano a nord di Tokyo). Se sei fortunato, puoi fissare un appuntamento con l'arch. Kataro Ide e vedere insieme "Shell" una casa abitata da "uomini" che considerano casa propria come il "concetto d'opera d'arte totale" che desideravano!!!
...e se proprio insisti, ti faccio compagnia! Buon viaggio

Pietro Pagliardini ha detto...

Bene, la tua ricerca ha dato buoni frutti. Visto che l'architetto Kataro a Karuizawa sui monti Nagano è tuo amico, quando vi incontrate per un tè chiamate anche me.
Io in genere prendo un caffè con l'architetto Gazzabin al bar Tei via Niccolò Aretino. Anche il caffè del Tei è un'opera d'arte totale, o almeno lui lo crede. Se capiti è vicino alla stazione, te lo offro volentieri e mi dirai che ne pensi.
saluti
Pietro

Fabrizio Russo ha detto...

Ciao ragazzi.
Scusate se intervengo... anzi scusate se lo faccio così in ritardo.
Mi fa piacere che vi frequentate anche al di fuori di questo blog. Si... insomma che uscirete insieme a bere qualcosa, non impota se a Tokyo o ad Arezzo, anche se arei curioso di sapere alla fine chi pagherà il conto.
A proposito dei precedenti commenti su vecchi post dico solo che condivido i "gusti" di Maurizio ed il "tono" di Pietro.
Se proprio devo aggiungere qualcosa sul progetto in esame, e dopo aver ringraziato Maurizio per la precisa segnalazione, direi che per me, in tema di coraggio progettuale dirompente ed innovativo, vale la seguente equazione: Casa Shell (2007) stà ad un tubo fognario come il Centre Pompidou (1975) stà ad ammasso informe di tubi. Penso che questa affermazione possa trovarvi entrambi d'accordo (!!!).

Godetevi la bevanda, che sia the o caffè, (anche se non credo che ordinerete entrambi la tessa cosa).

Pietro Pagliardini ha detto...

Bravo Fabrizio, sei stato proprio ecumenico come si conviene ad padrone di casa.
Il caffè o il tè lo posso pagare, il viaggio è alla romana. Se proprio il feroce Zappalà dovesse capitare ad Arezzo, è chiaro che anche il pranzo è offerto dalla ditta. L'ospitalità è sacra non solo in Sicilia.
Saluti
Piero

maurizio zappalà ha detto...

...Non vorrei essere pedante,dato che il tono "vulemuni tutti beni" è piacevole ma l'informazione oggi è vasta e variegata!Sono legato, per motivi di generazione, all'odore della "stampa", quindi, giornali, riviste,libri e poi internet!..e ne ho spesi soldi e tanti altri ne spenderò!Quindi,mostre "barbine", barbose ed inutili, niente!!! Bevo tè e caffè e Jack! Amo viaggiare,non sono razzista ed ho un pessimo rapporto con il denaro!(nel senso ke offro sempre!) se organizzate viaggi, chiamatemi, sono sempre pronto!