3 set 2012
BIENNALE ARCHITETTURA 2012: FINITA L'ARCHITETTURA "ICONA" DELLE ARCHISTARS
Il Leone d’oro va a Urban Think Thank per il progetto Gran Horizonte( venezuelani,vedi foto in alto). L’occupazione verticale della Torre David a Caracas vince questa edizione della 13. Mostra Internazionale di Architettura. Un incredibile progetto di architettura spontanea, documentato dalle immagini di Iwan Baan. All’italiano Cino Zucchi una menzione speciale per il progetto Copycat.
Il Leone d’argento, per lo studio più promettente, va alle irlandesi Grafton Architects.
Il Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale va allo splendido Padiglione Giapponese di Toyo Ito. Tre menzioni speciali ai padiglioni di Polonia, Russia e Stati Uniti.
Ad Alvaro Siza il Leone d’oro alla carriera.
La Biennale di Venezia premia il progetto della Torre David di Caracas, grattacielo incompiuto di 28 piani, come modello di “spazio comune”, esempio di “abitare collettivo e informale”. In tempo di crisi, un significativo premio allo “squatting”
Inaspettato ma sicuramente meritato. Non fosse altro perché stiamo parlando di quello che è il più grande edificio occupato del mondo. Parliamo della Torre David di Caracas, un grattacielo di 28 piani, modernissimo ma incompiuto, che dopo anni di occupazione ha vinto l’ambito premio del Leone d’Oro per il miglior progetto rappresentante il tema “Common Ground”.
La biennale di Venezia premia, quindi, questo esempio di abitare collettivo e informale messo in piedi dall’Urban-Think Tank (Alfredo Brillenbourg, Hubert Klumpner) e Justin McGuirk. Ma soprattutto dagli abitanti di Caracas e alle loro famiglie “che hanno creato una nuova comunità e una casa a partire da un edificio abbandonato e incompiuto”.
Sono queste le parole con le quali la giuria della 13ma Biennale Architettura ha voluto assegnare l’importante riconoscimento, per la prima volta, a un caso di occupazione di uno stabile abbandonato.
Quello che è conosciuto come squatting, oggi, ha il suo modello da seguire. Un modello di ‘commons ground’, di spazi comuni. “La giuria – si legge nelle motivazioni della premiazione – elogia gli architetti per aver riconosciuto la potenza di questo progetto trasformazionale: una comunità spontanea ha creato una nuova casa e una nuova identità occupando Torre David, e lo ha fatto con talento e determinazione. Questa iniziativa può essere intesa come un modello ispiratore che riconosce la forza delle associazioni informali”.
TORRE DAVID – La Torre David o Torre de David è un palazzo modernissimo, ricoperto su tre lati di vetrate a specchio, nel cuore di Caracas: una grande incompiuta di 45 piani. I primi 28, da anni, sono occupati da circa 2500 squatter che hanno eletto la torre come loro casa. Non ci sono bagni, mancano pure i muri e anche le balaustre dei terrazzi, fatte in mattoni, sono un’”accessorio” che è spuntato da poco: questo dopo che piu di qualche inquilino è volato nel vuoto per oltre 20 piani.
La costruzione risale al 1990: doveva ospitare appartmenti di lusso, uffici e anche la sede di una delle piu importanti banche del Venezuela con tanto di eliporto. A finanziare la costruzione fu il magnate David Brillembourgh, allevatore di cavalli, uomo d’affari e amico di Hugo Chavez, scomparso per una malattia nel 1993.
Allora il governo venezuelano, riporta il New york Times, aveva acquisito tutti i suoi beni ma il palazzo non fu mai completato a causa della crisi economica che colpì lo stato.
La Torre de David, dal nome del suo creatore, compare anche nel libro “Shadow Cities: A Billion Squatters, A New Urban World” scritto dal giornalista americano Robert Neuwirth come, probabilmente, il piu grande edificio occupato del mondo.
foto sotto: i giapponesi e Walter Quattrocchi all'ingresso dei Giardini della Biennale
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2 commenti:
ma, da dove gli viene l'idea che David Brillembourg (+) sia stato amico del "teniente coronel" Hugo Chavez chi a fatto un putsch nel 1992 senza alcun successo ed è finito in prigione lo stesso giorno?
Solidarissimo risultato, ma di urbanistica; del resto d'architettura ormai non v'è più "nulla" nei big. Per le metropoli è un buon gesto importante di ritorno alla passione del "frammento urbano"; buona anche la poetica conseguente, vero?
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