Come abbiamo sempre sostenuto in altri post: ogni occasione è buona per fare architettura di qualità. La città olandese di Almere a poco meno di 100 km da Amsterdam, fino al 2003 aveva una popolazione di pecore di circa 80 capi sparsi per il territorio comunale. per leggere l'intero articolo clicca su "read more"
Così nel 2004 il Municipio di Almere ha incaricato lo studio di architettura e design 70F per progettare una struttura che risolvesse il problema dell'alloggio degli animali e che fornisse alla piccola cittadina un nuovo edificio di design contemporaneo.
Lo stabile è stato progettato con un sezione curvilinea omogenea ed è interamente in legno eccetto la struttura interna in profili di acciaio curvato.
La struttura è stata progettata anche per ricevere anche i visitatori (turisti, cittadini o scolaresche) e dispone di un piccolo ufficio al primo piano.
Lo studio 70F è nato nel '99 grazie all'unione dell'architetto olandese Bas ten Brinke (1972) e dell'architetto svedese Carina Nilsson (1970).
Così nel 2004 il Municipio di Almere ha incaricato lo studio di architettura e design 70F per progettare una struttura che risolvesse il problema dell'alloggio degli animali e che fornisse alla piccola cittadina un nuovo edificio di design contemporaneo.
Lo stabile è stato progettato con un sezione curvilinea omogenea ed è interamente in legno eccetto la struttura interna in profili di acciaio curvato.
La struttura è stata progettata anche per ricevere anche i visitatori (turisti, cittadini o scolaresche) e dispone di un piccolo ufficio al primo piano.
Lo studio 70F è nato nel '99 grazie all'unione dell'architetto olandese Bas ten Brinke (1972) e dell'architetto svedese Carina Nilsson (1970).
2 commenti:
Guarda caso anche io ho citato Almere oggi. Veramente interessante questo progetto, anceh per la semplicità della costruzione con cui si è realizzazto un edificio tant elegante. E dire che noi siamo costretti a riutilizzare sempre i soliti cenci, anceh perchè quasliasi costruzione del genere antecedente al '50 non può essere abbattuta. Nemmeno un semplice ovile in legno o in tufo, come è successo a me personalmente, che mi devo tenere una baracca/gallinaio. Viva la normativa!
...e allora cambiamola stà normativa!
In Italia, nessuno avrebbe mai pensato di ricorrere ad un archietto per fare un ovile. Bisogna diffondere il principio che qualunque intervento sul territorio (persino un ovile, una veranda, una baracca o un capannone) può incidere sul paesaggio e pertanto deve rispondere a requisiti di qualità.
Ben venga il disegno di legge attualmente in esame quindi.
Peccato che pochi colgono l'importanza di questo sforzo... basta contae il numero di commenti al mio post dell'11 10 2008.(http://architetturacatania.blogspot.com/2008/09/ecco-il-disegno-di-legge-sulla-qualit.html)
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