Con mia grande sorpresa, al 12° posto tra i termini più cercati su Google italia nel mese di Maggio 2008, c'è il nome di un architetto. Si tratta del nostro Renzo Piano che è sicuramente tra i pochi architetti italiani che sono riusciti a realizzare nel mondo ottimi esempi di architettura contemporanea col marchio "made in Italy". Un tempo, come ormai purtoppo si legge solo nei libri di storia, i più grandi architetti erano italiani, o venivano in italia per aggiornarsi sulle più recenti tecniche costruttive. Oggi l'Italia ha perso il ruolo trainante che la storia gli ha riconosciuto riguardo l'architettura e per recuperare posizioni rispetto ad altri paesi, ci affidiamo ai pochi grandi architetti italiani che hanno saputo affermarsi malgrado le difficoltà e le restrizioni culturali con cui siamo costretti ad operare. Renzo Piano è tra questi. Ed è sicuramente il più grande. per leggere il resto dell'articolo clicca su "read more"
Mentre in italia si dibatte (ancora) sull'assurdo tema "architettura moderna o tradizionale", L'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles onora Renzo PIano con il "IIC Lifetime Achievement Award", un premio prestigioso per celebrare l'eccellenza italiana nel mondo. Peccato che questa eccellenza sia celebrata più nel resto del mondo che in Italia. L'incarico per il PRG di Genova ha probabilmente rilanciato io suo nome anche nel "belpaese" anche perche attorno a qyesto evento lo "zio Renzo" si è inventato l' Urban Lab ; un laboratorio urbano, per ripensare le trasformazioni delle città e progettare uno sviluppo sostenibile e partecipato. Probabilmente il successo su Google è anche dovuto a questa nuova iniziativa che coinvolgerà, tra l'altro una vera squadra di progettisti internazionali con Renzo Piano nel ruolo di chief advisor, Oriol Bohigas, Richard Rogers, Amanda Burden in quello di collaboratori. Insieme a loro un pool di giovani architetti di tutto il mondo, che verranno selezionati tramite un bando. L'obiettivo è redigere il Prg entro la fine del 2009, per essere approvato entro il 2010. L'elaborazione impegnerà oltre al tavolo delle idee, un laboratorio di indirizzi, che coinvolgerà i vari Enti sui temi specifici, e un laboratorio dei progetti. La costruzione della nuova Genova prevede tre cantieri di idee: il secondo piano del Galata Museo del Mare, un'imbarcazione ormeggiata in Darsena e la Loggia di Piazza Banchi. Quest'ultima, in particolare, sarà la sede dedicata alla comunicazione e al confronto con i cittadini che, per la prima volta, saranno coinvolti nella stesura di un Piano Regolatore.
6 commenti:
Si spera che finalmente si possano avere piani realmente partecipativi e se è possibili perequativi. Immagino ancora un'indice bassissimo che si possa estendere su tutto il territorio com.le. Evita le speculazioni e redistribuisce la ricchezza sia in termini di progetti che di buon artigianato.
A Renzo Piano IL merito di essere riuscito ad esportare la tecnica all'estero; il "nuovo Leonardo" come l'hanno definito, si distingue per le sperimentazioni tecnologiche nei suoi progetti e non, a mio giudizio, per l'esportazione di un vero e proprio linguaggio architettonico. Forse mi sbaglio, ma questa è la mia sensazione.
FURNITTO.COM
Non ti sbagli. In effetti Piano ha il merito indiscusso di avere mantenuto in modo forte il legame tra progetto e materiale. L'architettura come espressione del "fare concreto" un concetto o un'idea. Basta vedere il suo sito internet che ci si rende conto dell'approccio artigianale con l'architettura. E tutto ciò senza necessariamente svincolare il progetto dall'uso delle più moderne tecnologie. Sarei curioso di sapere chi è che lo ha definito "il nuovo Leonardo". Hai notizie in merito?
Due osservazioni:
1) quell'abbocco in grassetto colorato e caratteri grandi sull'assurdo tema italiano tra architettura tradizionale e moderna è, in realtà, un errore, perchè il tema è molto più dibattuto negli USA. Anzi, non è dibattuto, è verificato sul campo, visto che vi è una grandissima quantità di nuove città che si basano sul New Urbanism, e sono così tante, specie negli stati del sud, California, Florida, che c'è chi, tra i tradizionalisti, arriva a dire che il New Urbanism si è venduto al mercato immobiliare, tanto grande è il successo tra la gente. Quindi è sempre la stessa storia: in Italia si discute, si "supera" la discussione con un'altra più intelligente, il tutto senza verificarla. Ricordo le New Towns inglesi: noi le criticavamo perchè erano superate, e intanto gli inglesi le superavano perchè erano già costruite.
2) Anch'io vorrei sapere chi ha chiamato Leonardo Renzo Piano, per dirgli che non ha evidentemente la men che pallida idea della differenza che corre tra i due diversi processi di lavoro dell'uno e dell'altro (tralascio il confronto artistico, intellettuale, ecc.): quello di Renzo Piano è, come per tutti gli architetti che lavorano a certi livelli, un lavoro di squadra e parcellizzato, dove la parte di ingegnerizzazione del progetto, cioè quello essenziale in un tipo di architettura che si basa sulla tecnica, viene eseguita, il più delle volta, da studi diversi, ovviamente relazionati con il progettista. Come pensate che potrebbe fare a seguire tutto da solo? Cosa c'entra l'artigiano e soprattutto, cosa c'entra Leonardo. C'è proprio bisogno di voler mitizzare sempre e comunque gli architetti? Questo è il gioco degli architetti stessi in cui cadono per primi proprio gli architetti. Giudichiamo gli architetti per quello che sono e non per quello che qualcuno dice che essi siano! Scusate, non parlo per voi, ma a me sembra che gli architetti siano affetti da infantilismo acuto e cronico, sempre immersi in un mondo di sogno come nel cinema. Ragazzi quando guardate un film non fate come quel vecchio che ho conosciuto (è vera) che non riusciva a separare il personaggio del film, dall'attore e pensava che quella fosse proprio una storia vera ripresa con la cinepresa!
Saluti
Pietro
Caro Pietro, immagginavo che quel virgolettato in corsivo avrebbe attirato la tua attenzione. Non dubito che il dibattito "moderno-tradizionale" esista. Anzi. Tu ne sei una prova vivente. Magari defirlo assurdo può sembrare una forzatura, ma credo fermamente che, se il divenire del pensiero architettonico è una veste che si srotola negli anni mostrando man mano la sua tessitura, il New Urbanism appartiene ad un lembo che non avrà nessuno sviluppo futuro a lunga scadenza. Probabilmente servirà, con le sue ri-cuciture, a fornire utili punti di sostegno alla trama che si svilupperà COMUNQUE verso il futuro ed il progresso. Anche il liberty, se ci pensi ha fatto questa fine. Ma gli si riconosce comunque un grande valore e un importante contributo culturale. Probabilmente senza la rivoluzione liberty non avremmo avuto il razionalismo. La storia è fatta di grandi passi avanti e piccoli passi indietro.
In merito al paragone con Leonardo, forse è un pò azzardato ma non puoi negare che molti colleghi "archistar" (come li chiami tu) non hanno la stessa sensibilità nell'uso dei materiali. Anche se le scelte vengono fatte dai colleghi-collaboratori-consulenti non importa. Quello che conta è il prodotto finale ed il marchio stampigliato sopra. Questa è l'architettua oggi.
Mi scuserai per il tono un pò più filosofeggiante del solito, sarà la stanchezza. Sò che il tuo commento meritava una risposta più approfondita, ma avremo sicuramente altre occasioni.
buonanotte
Caro Fabrizio, il tono invece mi sembra proprio quello giusto e voi di Catania mi state proprio simpatici, molto più di mio cugino che spero legga questo commento, e quando tornerò per l'ennesima volta nella vostra splendida terra a trovare il parentame, giuro che vi cercherò.
Sono assolutamente d'accordo con te che Renzo Piano ha una sua grandissima dignità (detta così sembra che io mi metta ad un livello superiore ma non lo penso affatto), una grande coerenza, lo ritengo un grandissimo e serio professionista ma, secondo me, non un grandissimo architetto. In un mondo senza archistar lui sarebbe comunque ai vertici del successo professionale, e io credo fermamente che il successo non è mai casuale; in un mondo dominato dall'immagine lui è ugualmente ai vertici ma è assolutamente intollerabile, per me, che ogni suo lavoro (lo preferisco ad "opera")diventi un cult quando: la Genova delle Colombiadi è assolutamnete modesta, sulla chiesa di Padre Pio vorrei stendere un velo pietoso, il vulcano buono se uno studente di architettura lo presenta come lavoro lo sberleffano come geometra, molte altri lavori, di cui adesso non ricordo il nome perchè io non ho il culto degli architetti e perchè ho la memoria corta, sono di buono anzi ottimo livello ma a te non la pubblicherebbero mai.
Per concludere la pagina Piano: il Centro Pompidou, che è stato il mio grande amore giovanile e su cui ho basato la mia tesi di laurea, a distanza di tempo è un atto osceno in luogo pubblico. Renzo Piano merita un premio alla carriera per i motivi sopra detti, senza per questo lasciare nessuna opera (a parte il Pompidou, nel bene e nel male)probabilmente degna di essere ricordata.
Quanto al New Urbanism credo che tu non lo conosca troppo bene. Mi rendo conto che nella vita ci vuole un pò di fortuna e io, o meglio noi aretini, l'abbiamo avuta, per un attimo, perchè Peter Calthorpe, uno dei massimi esponenti del NU ha fatto da consulente scientifico al Piano Strutturale di Arezzo (per chi, giustamente, non lo sapesse il PS è la prima fase del PRG, secondo la legge regionale toscana). Ebbene avendolo ascoltato, avendo visto il suo modo di lavorare, avendo guardato i suoi progetti si comprende che cos'è il NU, cosa che non è facile comprendere da Internet. Devi dimenticare l'architettura, che è prettamente americana e appuntare la tua attenzione sull'urbanistica e sui concetti che la guidano. E' una teoria niente affatto nuova, niente affatto rivoluzionaria, niente di sconvolgente ma .... vera. Doversi fare fregare dagli americani un'idea che i nostri antenati hanno applicato nelle nostre città dal 1200 in poi è anche sconsolante. Questo è il NU, naturalmente attualizzato alla nostra società. Dimentica le case col timpano, i colori bianchi e celesti, il legno: siamoin Florida, in California, noi siamo in Europa. Guarda i master plan, leggi nel sito di Duany quello che, in base al grado di conoscenza dell'inglese, riesci a comprendere (io purtroppo arrivo al 40-50%) e vedrai che hanno fatto la scoperta dell'acqua calda e, da americani, pragmatici e operativi, la propagandano e la sanno vendere molto bene, senza alcuna prosopopea. Ma tu pensa alla città americana dove domina lo sprawl, la dispersione delle funzioni (anche da noi, anche se di dimensioni minori), qui le case dei bianchi, là le case dei neri, di là il cenro commerciale, più a destra le fabbriche, e vedrai che quell'ovvietà è invece una rivoluzione. E quesyo Mr. Calthorpe che, per puro caso, prende un incarico ad Arezzo, monta in elicottero, fa qualche giro della città e nel territorio e, in una settimana capisce tutto o quasi, e ce lo spiega. Ma quali indagini, analisi, montagne di rilevazioni e di carta! un giro in elicottero, molte foto e qualche planimetria e si lavora per sintesi. L'analisi viene dopo, per il dettaglio!
il New Urbanism non è uno stile, o meglio, è anche quello, ma quello non ci deve interessare, nè a me in Toscana nè a te che in Sicilia, dai greci in poi, non hai niente da imparare dalla Florida, è una teoria urbanistica semplice ma vera.
Per questo il Liberty non c'entra niente. Mi dispiace perfino citarlo, specie ora, ma viene da dire : ma che c'azzecca!
Pietro
Bhè, veramente l'espressione ..."è, in realtà, un errore",...e siamo alle solite! C'è chi ama continuare a vivere e progettare la "casa deli avi" e chi no! semplice!Chi ha paranoie sul contemporaneo, anche se utilizza programmi informatici, non è Leonardo! Insomma ed è elementare, non è lo strumento ma chi elabora che fa la differenza! Se il fine è "l'architettura passatista" o con il personal computer o con il carboncino, da li, non sposta!!! Poi, nel mezzo, ci stanno epigoni, replicanti, cloni, claniani e cretini!!! Non sentite odor di " naftalina "?
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