8 mag 2009

11x11 - Terza Intervista: ERNESTO MISTRETTA

Di seguito la terza intervista dell'evento 11x11 (undici domande per undici architetti) che si terrà presso il Centro ZO il prossimo 23 maggio.

Ernesto è nato a Marsala (TP) nel 1976, si laurea in architettura a Palermo nel 2001. Dal 1998 progetta appartamenti, lofts, giardini, allestimenti museografici e scenografie teatrali in Italia ed in Francia.
Dal 2001 realizza una serie di case unifamiliari nella provincia di Trapani in Sicilia, un Hotel, la risistemazione del porto turistico di Palermo in collaborazione con l’architetto tedesco Hans Walter Müller. Dal 2005 collabora con l’architetto francese Jean Nouvel (pritzker price 2008) in qualità di chef di progetto nella realizzazione di grattacieli, sale concerto, mediateche, musei, alberghi, abitazioni, ristoranti, imbarcazioni, oggetti di design industriale.
Si batte contro la globalizzazione per un’architettura contestualizzata che tenga conto delle specificità dei luoghi e degli uomini.


1 Spesso si fa una gran confusione nel definire il lasso di tempo che racchiude le opere di architettura “contemporanea”. La Storia contemporanea è il periodo storico che parte dal Congresso di Vienna ad oggi (193 anni). L’Arte contemporanea si riferisce all’arte creata nel presente ed include generalmente tutta l’arte creata dalla fine degli anni sessanta del XX secolo fino ai giorni nostri (circa 40 anni). La Musica contemporanea è quella composta nel XX e nel XXI secolo. Il Teatro contemporaneo è quello che si è sviluppato in un periodo compreso tra gli inizi del Novecento e i giorni nostri (circa 30 anni). Qual è, a tuo parere, l’intervallo temporale corretto che definisce l’architettura contemporanea?

Se avessi la possibilità sopprimerei le categorie storiche e parlerei di modernità nel corso della storia dell’architettura. La modernità è atemporale e proporre forme abitative inedite e al passo con le altre arti, le tecnologie e la politica.

2 Per una buona riuscita di opera ci vuole un buon architetto, un committente illuminato e una buona impresa. Per l’esperienza che tu hai potuto maturare all’estero, puoi indicare che peso hanno questi 3 fattori nella realizzazione di un’opera?

I tre fattori sono sempre stati importanti nella storia ma il loro rispettivo peso è sempre diverso. Oggi l’architetto nella veste di star ha un peso preponderante su gli altri due ma non per questo fa una migliore architettura.

3 Riguardo l’architettura contemporanea, l’Italia negli ultimi anni sta tentando di recuperare il grosso divario con gli altri stati europei e lo sta facendo lentamente. Una importante tappa a livello nazionale è stata l’avvio del P.A.R.C. “Direzione Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, della qualità del progetto e dell’opera architettonica e urbanistica”. La Sicilia ha recepito le direttive ministeriali con l’istituzione del D.A.R.C. Sicilia (oggi unificato con il Dip. Beni Culturali) e ad oggi l’attività del Dipartimento per l’Architettura e l’Arte Contemporanea rappresenta un punto di riferimento per tutti i professionisti e gli enti che operano nel settore avendo già all’attivo il patrocinio di ben 12 concorsi internazionali entro il 2009. Qual è il tuo parere sull’attività del D.A.R.C. e sui possibili cambiamenti e i contributi che la sua istituzione potrà apportare nella cultura isolana riguardo l’architettura contemporanea?

Divario? Ogni paese ha le sue specificità ed una sua storia. L’architettura italiana e siciliana degli ultimi decenni è lo specchio della situazione culturale e politica del nostro paesa e per questo bisogna rispettarla. Penso che il PARC e il DARC potranno fare poco in un paese ancora malato.

4 Qual’è l’esperienza che ha lasciato un segno indelebile nel tuo modo di progettare?

Non mi sono mai fatto tatuare né il corpo né la mente. I "modi" non fanno per me, io progetto rispondendo ad un luogo, un cliente e soprattutto alle mie emozioni.

5 Quali sono gli aspetti che ritieni i più positivi ed i più negativi dell’architettura contemporanea?

Quale architettura contemporanea e quale architetto?

6 L’architettura, al di là delle componenti artistiche, filosofiche e culturali, è anche un servizio professionale che viene reso ad un committente pubblico o privato in regime di mercato a seconda della “domanda” e dell’ ”offerta” del servizio stesso. Ritieni che la scarsa diffusione della cultura architettonica contemporanea in Sicilia e in altre parti d’Europa sia causata dalla mancanza di una “domanda consapevole” circa i necessari requisiti di contemporaneità di un’opera nuova?

Il problema è sempre lo stesso, in un paese dove domina un clima totalitario, la speranza di una domanda consapevole è lontana.

7 Conoscendo la realtà siciliana ed in particolare di una delle città che conosci meglio, quale opera di architettura potrebbe risultare fondamentale per lo sviluppo del territorio?

Non un’opera di architettura ma un’opera d’arte: I Cretti di Burri a Gibellina.

8 Qual’è la principale differenza nell’organizzazione del lavoro all’interno dello studio professionale in cui operi rispetto a quella che si ha in Sicilia? (se l’intervistato opera all’estero)

L’Atelier Jean Nouvel nel quale mi diverto a lavorare, non ha un’organizzazione predefinita, ci si adatta alle specificità di ogni progetto con grande entusiasmo e sensibilità.

9 Nella realizzazione di un’opera, grande importanza viene data all’effettiva esecutività del progetto; ritieni che l’Italia e la Sicilia in particolare siano ancora indietro rispetto agli standard qualitativi europei riguardo la qualità media dei progetti?

Ho voglia di affermare che l’Europa è indietro rispetto agli standard qualitativi siciliani.

10 L’avvento di internet ha reso di facile visione e diffusione le immagini dei progetti e delle opere costruite. Ritieni che il fascino e la seduzione visiva delle rappresentazioni grafiche ottenute con l’uso degli strumenti di visualizzazione digitale abbia in qualche modo condizionato i criteri progettuali e le tendenze compositive?

All’immagine Virtuale ogni architetto attribuisce la sua importanza nell’elaborazione del progetto, alcuni la considerano il progetto.

11 Si ritiene che lo strumento del concorso di idee sia utile per la diffusione del principio di qualità e di trasparenza di un opera architettonica pubblica. Sei d’accordo con questa affermazione e ritieni che il livello di equità di giudizio offerto dalle commissioni giudicatrici sia mediamente accettabile?

Il termine “mediamente” mi spaventa. L’Architettura esige l’eccellenza.
Nei concorsi di architettura l’eccellenza dipende dagli architetti ma anche dalle commissioni e quest’ultime dipendono dalle volontà politiche……..

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