22 ott 2009

Le proposte degli architetti per la salvaguardia dei beni ecclesiastici

L’alleanza tra arte e fede è stata nei secoli fondamentale per la crescita della cultura architettonica da un lato, e per avvicinare i fedeli alla chiesa di Cristo dall’altro.
Senza questo “patto” non avremmo di certo tutti quei monumenti ed edifici, che hanno fatto dell’Italia, la nazione con il più alto numero di opere d’arte al mondo.
Per rinsaldare questo alleanza che negli ultimi decenni si era sfaldata, Papa Benedetto XVI ha invitato tutto mondo dell'arte a partecipare ad un incontro che si svolgerà il prossimo 21 novembre nella Cappella Sistina.
In questo contesto si inserisce anche l’incontro che si è svolto ieri, tra l’Arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina, il neo presidente dell’Ordine provinciale degli Architetti Luigi Longhitano.
«Mossi dallo spirito di servizio verso la nostra città - ha spiegato il presidente Longhitano - e dall’esigenza di preservare e, se necessario, recuperare e valorizzare il patrimonio artistico che è parte integrante della nostra storia. La nostra proposta è quella di effettuare attraverso azione di volontariato una costante manutenzione che - grazie alla competenza degli addetti ai lavori e alle tecniche d’avanguardia - consentirà di preservare lo stato di conservazione dei beni ecclesiastici».
Bisogna ricordare inoltre valorizzare e conservare i beni ecclesiastici significa anche da un grosso contributo alla salvaguardia delle città in quanto come è noto la Chiesa possiede infatti il 20 % del patrimonio immobiliare italiano.
Dall’incontro è emersa anche, un’importante novità che non potevano non citare ovvero la proposta di accostare l’architettura contemporanea al patrimonio della Chiesa, rispettandone il valore artistico e storico.
I rappresentanti dell’Ordine, nello spirito del Concilio Vaticano II, hanno voluto inoltre ricordare l’importanza della realizzazione di opere contemporanee come “servizio sociale qualificato a vantaggio del bene comune.
(fonte Ipress)

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