Ecco la tesi sostenuta nel IV convegno internazionale "Architetture Contemporanee" che si e' tenuto a Roma il 13 Novembre scorso:
“Un’architettura contemporanea non esiste: esistono molte pregevolissime architetture contemporanee, opere di grandi Maestri, ma non esiste un patrimonio comune di idee e di linguaggio così come sempre era stato in passato. Da qui il titolo al plurale con l’implicito auspicio di poterlo, in un futuro non troppo lontano, declinarlo al singolare. Questo stato di fatto comporta il problema di avere grandi episodi ma non una vera scuola che eleverebbe la qualità media e, quindi, il valore sociale, vero patrimonio dell’architettura moderna. Il valore culturale dell’architettura è indissolubile dal valore del lavoro dell’architetto, una professione che si esprime attraverso il progetto, la capacità disciplinare, l’attitudine ed il metodo; un operare che imprime, attraverso il linguaggio dell’architettura, forme e contenuti al nostro complesso ambiente di vita.”
C'e' chi sostiene il contrario, ovvero che ormai l'architettura contemporanea e trans-nazionale.
Chi ha ragione?
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