21 ago 2012

Perché conviene ristrutturare

La recente crisi economica globale, le incertezze legate ai costi e all’approvvigionamento dell’energia, il crescente livello delle emissioni di gas serra con il conseguente cambio del clima, mettono seriamente in discussione la sostenibilità dell’attuale sistema economico-produttivo mondiale. I trend globali odierni di domanda e offerta di energia sono chiaramente insostenibili da un punto di vista ambientale, economico e sociale. È opinione condivisa che gli interventi prioritari da assumere, a livello globale, per affrontare tali problematiche, riguardino da un lato il cambiamento delle abitudini e dei comportamenti per un uso razionale dell’energia, dall’altro la messa in atto di nuovo modelli di sviluppo. In questo quadro complessivo gli interventi edilizi sul costruito rivestono un ruolo strategico, in quanto possono creare sviluppo senza antropizzare ulteriormente l’ambiente. Con il termine ormai di moda di “Rigenerazione” si intende, oggi, una grande varietà di miglioramenti che possono essere condotti su gli edifici esistenti e nei casi più estremi la demolizione e ricostruzione dell'esistente. Nel nostro caso la rigenerazione va intesa in termini energetici e coincide anche con il miglioramento delle performance energetiche dell'edificio. La performance energetica di un edificio, può essere migliorata o attraverso piccoli rinnovamenti, singole misure come la sostituzione di un vecchio infisso, l'isolamento del tetto, ecc.. o attraverso un insieme sistematico di opere rivolte a rinnovare significativamente l'involucro edilizio e gli impianti principali. In futuro la riduzione dei bisogni energetici porterà ad abbandonare i tradizionali impianti che oggi utilizziamo nelle nostre case per riscaldare o raffrescare gli ambienti. In questa prospettiva temporale gli Edifici a Quasi Zero Energia rappresenteranno il nuovo paradigma anche per il rinnovamento dell'edilizia esistente. Uno studio condotto dal BPIE (Building Performance Institute Europe) sul patrimonio immobiliare europeo, ha dimostrato che i piccoli interventi di miglioramento energetico producono una riduzione media del 15% dei consumi energetici con un costo d'intervento di circa 60 €/mq, mentre un intervento più importante che conduce alla realizzazione di un EZQE permette una riduzione dei consumi energetici oltre il 90% con costi d'intervento medi pari a circa 580 €/mq. A prima vista, sembrerebbe che interventi più incisivi, siano poco conveniente per i maggiori costi, tuttavia bisogna considerare che i rientri d'investimento sono all'incirca uguali e che in futuro i costi di rigenerazione per interventi tipo EZQE si ridurranno (nel 2020 si stima che scenderanno al di sotto dei 400 €/mq) Analizzando i dati relativi ai consumi energetici prodotti dai vari edifici distinti per epoca di realizzazione, emerge un dato significativo: gli edifici realizzati prima del 1990 consumano oltre 2577 GWh all'anno contro gli 281 GWh degli edifici costruiti in epoca successiva. Da questo dato emerge la necessità di intervenire per realizzare interventi di efficientamento energetico sul patrimonio edilizio esistente, anche attraverso di misure di sostegno aggiuntivo alle già esistenti detrazioni fiscali del 36% e del 55%. Studi suggeriscono che sarà impossibile raggiungere gli obiettivi comunitari di riduzione dei gas serra e dei consumi energetici, se non si interviene con su la metà dell'attuale patrimonio edilizio con interventi che permettano una riduzione di almeno il 40% dei consumi energetici.