25 dic 2009

Certificazione energetica, manca in Sicilia l’elenco dei professionisti

Ultimamente si fà un gran parlre di architettura contemporanea sostenibile. Ciò ci rende fieri perchè è proprio per promuovere queste tre parole che è nato questo blog.
"Architettura - Contemporanea - Sostenibile".
Spendiamo qualche riga per la terza: sostenibile.
Nessun edificio (=architettura) progettato e realizzato oggi (=contemporaneo) può ignorare gli aspetti energetici (=sostenibilità).
Per come la vedo io, oggi la triade vitruviana che regola l'equilibrio in un progetto architettonico non è più sufficiente. Oltre alla struttura, la funzione e la bellezza, oggi un opera di architettura deve tener conto del "costo" e dell'"energia" necessaria a farla funzionare.
E quì veniamo al punto: non credo che l'architettura possa tradursi solo in Kwatt e Lt di gasolio/anno ma è indubbio che il progetto architettonico DEVE integrare tutti i sistemi necessari a ridurre i consumi energetici.
Per questo riteniamo il caso di segnalare un articolo uscito sul quotidiano di Sicilia che sottolinea la mancanza di un elenco che dovrebbe attestare i requisiti dei professionisti abilitati a rilasciare il certificato energetico. Ne condividiamo il contenuto ma con l'accortezza di sottolineare che i sistemi di risparmio energetico, se non sono integrati architettonicamente, possono risolvere alcuni problemi e crearne altri.
Solo l'Architettura (con la A maiuscola) può tener conto di tutti gli aspetti nel dovuto equilibrio.
Ecco l'articolo:
L’emergenza ambientale pone nuove ed irrinunciabili sfide al settore energetico in edilizia, a cominciare dall’attestato di certificazione energetica (Ace), che vuole essere uno strumento per una gestione ragionata dell’efficienza energetica degli immobili.
“L’utilità dell’Ace – ha spiegato un giovane professionista catanese- è molteplice e può sinteticamente riassumersi come segue: agevolazioni urbanistiche, maggiori volumi e minori costi di concessione come attestato dal Piano Casa/2009, diritto alle detrazioni Irpef del 55% e maggior valore del fabbricato”. Le linee guida nazionali - DM 26/06/2009, che recepiscono la Direttiva europea 2002/91/CE, definiscono un unico sistema di certificazione energetica degli edifici. “Le linee guida non stabiliscono alcunché in relazione alla definizione dei soggetti certificatori e in attesa di chiarimenti, nelle regioni che non hanno legiferato in materia, si ritiene debba essere applicata la normativa nazionale. Le legislative regionali antecedenti le linee guida hanno aperto un ventaglio di possibilità, perché, per esempio, in Lombardia, la legge aveva istituito un elenco regionale dei certificatori”.
Proprio l’elenco regionale dei certificatori appare un punto cardine essenziale, che dovrebbe essere sviluppato adeguatamente nel dibattito energetico isolano. “Un organismo di accreditamento regionale che segua le direttive nazionali – ha proseguito l’ingegnere catanese – si occuperà dell’accreditamento dei soggetti certificatori, dell’acquisizione dei dati mediante gli attestati, della realizzazione di un catasto energetico degli edifici ed offrirà consulenza tecnico/scientifica agli enti locali e ai professionisti”. Puntare sull’edilizia sostenibile è un investimento che fa bene all’ambiente ma anche alle tasche dei siciliani.
“Considerando il fabbisogno di energia elettrica di una persona per produrre acqua calda sanitaria (ACS) con uno scaldabagno elettrico, pari a 1,93 kWh/giorno, significa che quotidianamente si immettono 1,35 kg di C02/pro capite, consumando 4,93 kWh/primari. Tale valore scende sensibilmente nel caso di produzione di ACS da una caldaia a metano (0,44 kg di C02/pro capite) e si abbatte totalmente se producessimo ACS solo con i collettori solari”. Un sistema ibrido, metano+solare o elettrico+solare, porta rispettivamente, spiega ancora Grasso, ad una riduzione di C02 emessa, dell’80% e del 60% rispetto all’utilizzo del solo scaldabagno elettrico e al conseguente abbattimento dei consumi e costi annessi.
“Il fabbisogno di energia per il riscaldamento di un edificio viene valutato in kWh/m²anno, tenendo conto che 1 litro di gasolio/m²anno equivale a 10kWh/m²anno ed immette nell’atmosfera 2,65 Kg di CO2; se un vecchio edificio (metà anni ‘70) presenta un fabbisogno per il riscaldamento intorno ai 180 kWh/m²anno, equivalenti a 18 litri di gasolio/m², è immediato il confronto con una casa di recente costruzione che consuma solo 12 litri di gasolio/m², fino ad arrivare alle cosiddette case da 3 litri, con un consumo inferiore ai 30 kWh/m²anno”. Ripartire da questa sensibilità per dare impulso al settore edilizio.

21 dic 2009

Da EXPA a Palermo la 2a edizione di Sicilia-Olanda


Grande successo all'inaugurazione da EXPA (via Alloro, 97) dell'evento SiciliaOlanda 2, esposizione di progetti di architetti siciliani e olandesi. La prima edizione si era svolta nel 2007 a Catania. L’esposizione rimarrà visitabile fino al 17 gennaio 2010 dal martedì alla domenica dalle 16:00 alle 20:00. L'ingresso è libero.

19 dic 2009

A Siracusa la Mostra "Città e società del XXI° Secolo - Architetture recenti in Sicilia"




Lunedì 21 dicembre alle 19 si inaugura a Siracusa una di quelle mostre che vorremmo vedere più spesso. La mostra, a cura del Servizio Architettura ed Arte Contemporanea della Regione Sicilia e del Comune di Siracusa, sarà esposta fino al 6 gennaio all'Antico Mercato di Siracusa (Via Trento n° 5). Saranno esposti, in tre diverse sezioni (Città e Storia, Città e Paesaggio, Città e nuove centralità) alcuni progetti di: Architrend, Corte, Culotta/Guerrera, De Lucchi, Monaco Architetti Associati, Tuzzolino/Margagliotta, Giunta/La Monaca/Tilotta/Titone, Fidone, Fuksas
Latina, Matrixassociati, Navarra, Itaca Architetti Associati, Taormina.

Riportiamo di seguito il testo della presentazione della mostra a cura dell'Arch. Giuseppe Parello: La mostra, Città e Società del 21° secolo – Architetture Recenti in Sicilia, vuole sottolineare alcuni percorsi di ricerca e di riflessione su cui si sta svolgendo l’azione del Servizio Architettura e Urbanistica Contemporanee. All’interno della più generale attività di promozione, una particolare attenzione è stata data ai temi legati alla dimensione sociale dell’architettura, alla capacità di questa di incidere in termini di qualità nella definizione o ridefinizione di strutture per la società civile, di intervenire su aree di marginalità o degrado, di riconnettere a sistema le aree di pregio paesaggistico e storico culturale.
In questo quadro non si può prescindere da un ragionamento sul ruolo e il significato della imensione urbana in Sicilia, sulle trasformazioni in corso e potenziali, sul modo in cui il progetto di architettura possa incidere sui processi in divenire.
Riteniamo dunque che questa rassegna, parte di un programma più vasto di individuazione e divulgazione di architetture di qualità in fieri nel territorio siciliano, possa apportare un interessante contributo al dibattito in corso sulla città e l’architettura contemporanea in ambito isolano.
Accanto al più consolidato e istituzionale tema del censimento dell'esistente, sul quale si sta lavorando con altra programmazione parallela, attraverso questa seconda rassegna prosegue la costruzione di un Atlante in progress delle architetture del 21° secolo. L’ ambito di indirizzo fondamentale della rassegna è relativo ai modi di interpretare le trasformazioni in atto delle città siciliane da parte dell’architettura contemporanea.
La mostra viene orientata pertanto secondo tre sezioni che costituiscono altrettante ipotesi di articolazione tematica degli attuali assetti e delle tensioni evolutive che interessano la città.


Arch. Giuseppe Parello


Regione Sicilia - Servizio di Architettura ed Arte Contemporanea


17 dic 2009

OFL in mostra con un video-cartone per promuovere l'Architettura Contemporanea









Il giovane studio OFL Architecture di Francesco Lipari, in occasione della mostra dei progetti CARN3 che si inaugurerà il prossimo 23 dicembre 2009 alla biblioteca comunale di Campofranco (CL), propone un video-cartone per promuovere l'architettura contemporanea.

CARN3 è una mostra d’ architettura che racconta il percorso formativo dello studio OFL architecture.CARN3 rivela le interiora e i muscoli dell’architettura, come un composto di pezzi triturati in una promiscuità d’arte.Immagini visionarie e modelli d’architettura accompagnano lo spettatore in un percorso unico nel suo genere grazie ad un allestimento sterile che ne esalta le capacità evocative dei progetti. La mostra indaga in maniera originale sulle nuove possibilità abitative strizzando un occhio alle nuove tendenze ecoenergetiche con lo scopo di sovvertirle per raggiungere nuovi limiti costruttivi.Forme fluide e visionarie, poi, saranno lo stimolo per una riflessione sul futuro prossimo dell’essere umano.

Biblioteca comunale di Campofranco (CL)Piazza Vittorio Veneto
23 dicembre 2009 - 30 dicembre 2009ore 17.00 - 21.00
Inaugurazione mercoledi 23 dicembre ore 19.00

16 dic 2009

Architettura Contemporanea Sostenibile Italiana in mostra a Singapore (!)

A leggere i toni dell'articolo di seguito riportato sembrerebbe che l'Italia sia all'avanguardia in merito ai temi dell'architettura contemporanea sostenibile. La realtà è ben diversa e, come al solito, all'Estero le poche cose fatte bene vengono più apprezzate che in madrepatria. Comunque ci fa piacere e facciamo i nostri migliori auguri agli architetti Luca Molinari e Andrea D'Onofrio cui va il merito dell'immagine dell'Italia che regaleranno ai partecipanti della mostra e del workshop di Singapore.

"SINGAPORE\ aise\ - Aprirà ufficialmente i battenti il 23 novembre prossimo presso la City Hall Chamber a Singapore "Sustainab.Italy: ecologie contemporanee - energie per l’architettura italiana", una riflessione sulla sostenibilità dei progetti di architettura contemporanea italiana. La mostra sarà presentata dagli architetti Luca Molinari e Andrea D'Onofrio, nel corso di una conferenza-dibattito. Il 21 novembre l'architetto Molinari terrà inoltre una masterclass per architetti, mentre dal 24 al 26 novembre organizzerà 4 workshop per studenti di architettura e design. In questi tre incontri, in particolare Molinari traccerà una panoramica sull’architettura italiana contemporanea dal 1930 al 1960, dal 1960 al 1990 e nell’Italia di oggi.Molinari nasce nel 1966, si laurea presso la Facoltà di Architettura di Milano nel 1992 dopo un periodo di lavoro e studio trascorso presso la Facoltà di Architettura-TU Delft (1989) e l'ETSAB di Barcellona (1990-92). Cultore della materia presso la Facoltà di Architettura di Milano tra il 1994 ed il 1997 e professore a contratto con un corso di "Teoria della composizione architettonica" presso la Facoltà di Architettura di Ascoli dal 1998 al 2003, è attualmente è professore di Storia Contemporanea presso la Seconda Facoltà di architettura di Napoli. Dal 1993 è Promuvendus presso il Corso di Ph.D. coordinato da Alexander Tzonis presso la Facoltà di Architettura TU Delft, con un lavoro di ricerca su Ernesto Nathan Rogers e la cultura del dopoguerra italiano. Scrive e collabora con riviste italiane e straniere tra cui Abitare, Domus, Lotus, Il progetto, Area, Archis, L'architecture d'aujourd'hui e Vanity Fair (Italia).Molinari ha curato negli ultimi anni allestimenti e diversi eventi legati al mondo dell'architettura e dell'arte contemporanea e dal 1995 è responsabile editoriale per il settore Design ed Architettura della casa editrice Skira. Dal 2000 al 2003 è responsabile scientifico del "Progetto Portaluppi" per conto dell'omonima Fondazione. Dal 2001 al 2004 è coordinatore del settore architettura e urbanistica della Triennale di Milano nonché membro del suo comitato scientifico. Svolge attività di consulenza per istituzioni pubbliche e private nel campo dell'architettura. Attualmente è coordinatore della Scuola di Design Naba, Milano.Ha ricevuto dalla X Biennale di Architettura di Venezia il Premio Ernesto Nathan Rogers per la critica e la comunicazione d'architettura (2006) e il Jean Tschumi UIA prize per la critica architettonica (2008).Di recente il Ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, lo nominato curatore del padiglione italiano alla XII mostra internazionale di architettura organizzata Fondazione della Biennale di Venezia nel 2010. "Sustainab.Italy", di scena fino al 30 novembre, è un progetto che nasce con l’obiettivo di monitorare e sostenere le punte d’eccellenza della produzione architettonica sostenibile italiana. Proseguendo la ricerca di "Contemporary ecologies; energies for Italian Architecture", avviata nel 2006 in occasione della V Biennale di Architettura di Brasilia, "Sustainab.Italy" ha rappresentato l'Italia anche al "London Festival of Architecture" nel 2008, con una rassegna di progetti incentrati sulla sostenibilità e firmati da giovani architetti italiani, attenti a coniugare la qualità formale ed estetica con le istanze sociali, il rispetto dell'ambiente, l'innovazione e il recupero del patrimonio edilizio."Sustainab.Italy" è il frutto di una chiamata pubblica rivolta ai progettisti italiani: dai 174 progetti ricevuti sono stati selezionati 41 lavori, in gran parte realizzati, che mostrano la vitalità dell'architettura italiana contemporanea, la sua capacità di confrontarsi con le sfide del nostro tempo e di trovare soluzioni innovative. Le opere sono localizzate lungo tutto il Paese con la felice constatazione che alcuni lavori di giovani autori italiani sono realizzati all'estero con opere presenti in Portogallo, Burkina Faso, Brasile e Cina. La qualità dei progetti presentati testimonia che la sensibilità e l’esperienza della progettazione italiana hanno creato un terreno favorevole per una via italiana alla sostenibilità, in cui il patrimonio culturale, quello architettonico e il territorio, sono risorse primarie ed essenziali da tutelare. La complessità dei fattori presenti nella formula della "sostenibilità" ha fatto sì che non ci sia una formula estetica capace di sintetizzarla. Di volta in volta è posta attenzione ad uno o più di questi aspetti. Dalla selezione dei progetti sono state così costruite tre grandi aree tematiche che non hanno pretese esaustive se non quelle di porre dei temi di fondo a cui questi progetti hanno cercato di dare risposte innovative e con una necessaria, forte carica sociale: A misura d’uomo, Frammenti di paesaggio, Energie per l’ambiente. Sustainab.Italy è promossa e coordinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - PARC Direzione Generale per la qualità e la tutela del Paesaggio, l'Architettura e l'Arte Contemporanee, dal Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale e dall’Istituto Italiano di Cultura a Singapore. Sempre nell’ambito "Singapore design Festival 2009", presso la City Hall Chamber, di scena anche la mostra su Carlo Scarpa, che, dopo il suo successo a "Archifest 2009", è stata inserita quale complemento di "Sustainab.Italy". Carlo Scarpa è stato infatti uno dei più importanti architetti italiani (Venezia 1906-1978): noto a livello mondiale, ha progettato diversi palazzi e pianificazioni urbane e ha creato mostre con le opere e i progetti degli architetti più importanti del XX secolo. (aise) "

8 dic 2009

architettura contemporanea o contemporanee?

Ecco la tesi sostenuta nel IV convegno internazionale "Architetture Contemporanee" che si e' tenuto a Roma il 13 Novembre scorso:
“Un’architettura contemporanea non esiste: esistono molte pregevolissime architetture contemporanee, opere di grandi Maestri, ma non esiste un patrimonio comune di idee e di linguaggio così come sempre era stato in passato. Da qui il titolo al plurale con l’implicito auspicio di poterlo, in un futuro non troppo lontano, declinarlo al singolare. Questo stato di fatto comporta il problema di avere grandi episodi ma non una vera scuola che eleverebbe la qualità media e, quindi, il valore sociale, vero patrimonio dell’architettura moderna. Il valore culturale dell’architettura è indissolubile dal valore del lavoro dell’architetto, una professione che si esprime attraverso il progetto, la capacità disciplinare, l’attitudine ed il metodo; un operare che imprime, attraverso il linguaggio dell’architettura, forme e contenuti al nostro complesso ambiente di vita.”
C'e' chi sostiene il contrario, ovvero che ormai l'architettura contemporanea e trans-nazionale.
Chi ha ragione?

3 dic 2009

L'Ordine di Catania incontra i neo-Architetti

L'Ordine degli Architetti di Catania giorno 18 dicembre alle 15.30 presso l'AGA Hotel (lungomare scogliera V.le R. di Lauria 43) accoglie i giovani iscritti.
L'Incontro è aperto anche agli studenti e neolaureati in Architettura ed Ingegneria (sett. Ed.-Arch.) che volessero partecipare al dibattito sulle nuove professioni e sulle esigenze dei giovani professionisti nel mercato del lavoro siciliano.
L'obiettivo dell'incontro è anche quello di facilitare l’inserimento e l'orientamento dei giovani iscritti alle attività dell’Ordine favorendo un contatto continuo e l’istaurarsi delle giuste relazioni interpersonali che consentano un graduale inserimento nell’attività professionale.
I nuovi iscritti saranno accolti dal Presidente dell'Ordine Arch. Luigi Longhitano, dai delegati per i giovani l’Arch. Fabrizio Russo e il consigliere Arch. Simona Mazzeo oltre che da tutti i Consiglieri dell'Ordine.
Durante la riunione si distribuirà il materiale necessario ad un corretto approccio con la professione ed il mondo del lavoro (Norme deontologiche, Raccolta normativa, pubblicazioni tecniche, calendario degli eventi già programmati, bacheca lavoro, partecipazione alla mostra itinerante dei giovani architetti già in corso, etc.). Ai neo-iscritti intervenuti saranno inoltre distribuiti anche i nuovi "NoteS di Architettura" realizzati dalla Fondazione dell'Ordine e dall' Ass.Cult. Spazi Contemporanei per la mostra itinerante "Comunicare architettura".





L’accoglienza sarà utile per attivare un Gruppo di Coordinamento di Giovani dell’Ordine che si attiverà per un dibattito ampio sull’architettura italiana e sul ruolo che gli architetti devono e dovranno assumere per contribuire al rinnovamento della nostra società.
A seguire, alle ore 18.00 si terrà l’Assemblea annuale degli iscritti che si concluderà con un rinfresco in occasione degli auguri di Natale.
Ecco alcuni link utili:

Informazione di servizio: la riunione, precedentemente prevista per l'11 dicembre presso la sede dell'Ordine, è stata spostata per motivi di indisponibilità della stessa per lavori in corso

In Italia (ex-culla dell'architettura) l'Architetto è sempre più inutile! ...

Riportiamo di seguito per intero il post pubblicato da "amate l'architettura" il movimento per l'architettura contemporanea gemellato con la nostra associazione culturale
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato il Disegno di Legge - collegato alla finanziaria - in materia di semplificazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini, ora finalmente la politica ha ribadito con chiarezza quello che gia' avevamo cominciato a capire con il codice degli Appalti: 'IL PROGETTISTA IN ITALIA NON SERVE PIU' A NIENTE'. A questo punto abbiamo il dovere, noi architetti, di far sentire la nostra voce, inondiamo di mail il Ministro Brunetta r.brunetta@governo.it L'art. 7 del DDL sostituisce l'art. 6 del Testo Unico dell'edilizia n.380 del 6/06/2001, l'argomento e' l'attivita' edilizia libera, in pratica si liberalizzano gli interventi di manutenzione straordinaria. Per intenderci, d'ora in poi, il proprietario di un appartamento potra' eseguire lavori interni di qualsiasi tipo senza rivolgersi ad un tecnico e senza fare alcuna comunicazione all'Amministrazione. La cosa che piu' sorprende e' che il comma b stabilisce che gli interventi sono liberi sempre che non riguardino le parti strutturali dell'edificio, mi sembra che non faccia una piega, dato che tutti i proprietari di immobili sono laureati in scienza delle costruzioni e quindi sanno benissimo se l'intervento riguarda le parti strutturali dell'edificio. Ricordo che il 'grande' prof. Michetti diceva: 'ci sono edifici nel centro storico di Roma che stanno in piedi grazie alla carta da parati', mi sembra evidente che le problematiche di ogni edificio siano complesse e non sempre e' cosi' facile stabilire la pericolosita' di un qualsiasi intervento, anche lo spostamento di un tramezzo. Il crollo di via Jacobini a Roma qualcosa dovrebbe averci insegnato, da li e' nato il fascicolo del fabbricato che aveva un importanza fondamentale soprattutto nel conoscere e monitorare qualsiasi intervento di modifica di un edificio, si sa la fine che ha fatto l'istituzione del fascicolo, ora si vuole andare oltre liberalizzare senza alcun controllo da parte di un Amministrazione eliminando la figura del progettista e direttore dei lavori. Credo che tutto cio' sia di una gravita' inaudita, e badate bene qui non si tratta di una difesa corporativa della nostra categoria, ma di un problema di sicurezza di noi tutti. Il ministro Brunetta dove abita ? se per caso abitasse in un palazzo dove l'inquilino del piano di sotto facesse dei lavori di manutenzione straordinaria eliminando una parte strutturale, sarebbe contento il ministro di precipitare nel vuoto? Chiediamo alla politica di essere seri, ma si puo' essere seri scrivendo una legge in cui si dice che: 'l'attivita' edilizia e' libera salvo piu' restrittive disposizioni previste dalla disiplina regionale e comunque nell'osservanza delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attivita' edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico sanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 e successive modifiche'. Ma chi puo' stabilire se tutti i requisiti di cui sopra sono rispettati se non il professionista e allora perché bisogna comunicare il nome dell'impresa e non quella del tecnico? Proviamo a farci rispondere dal Ministro, per queste ragioni abbiamo scritto a Brunetta come del resto ha gia' fatto l'Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, (vedi link). A proposito ma in tutto cio' cosa fa il Consiglio Nazionale degli Architetti? Forse dorme? Pertanto invitiamo tutti a scrivere al Ministro Brunetta, facciamo sentire la nostra voce: r.brunetta@governo.it oppure su facebook lettera aperta al Ministro Brunetta Prof. Renato Brunetta Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'InnovazionePalazzo VidoniCorso V.Emanuele II 00186 Roma Gentile Ministro, Siamo seriamente preoccupati dall'art. 7 del DDL in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese …, si sostituisce l'art. 6 del Testo Unico dell'edilizia n.380 del 6/06/2001, l'argomento e' l'attivita' edilizia libera, in pratica si liberalizzano gli interventi di manutenzione straordinaria. Siamo i primi ad affermare che bisogna combattere la burocrazia nella Pubblica Amministrazione, ma la strada giusta non e' certamente quella di eliminare la certificazione del tecnico. La cosa che piu' sorprende e' che il comma b stabilisce che gli interventi sono liberi, sempre che non riguardino le parti strutturali dell'edificio, ma il governo ritiene che tutti i proprietari di immobili siano in grado di stabilire se l'intervento riguarda le parti strutturali dell'edificio o meno ? Le ricordo che il noto prof. Michetti, (uno dei piu' grandi strutturisti italiani), diceva: 'ci sono edifici nel centro storico di Roma che stanno in piedi grazie alla carta da parati', mi sembra evidente che le problematiche di ogni edificio siano complesse e non sempre e' cosi' facile stabilire la pericolosita' di un qualsiasi intervento, anche lo spostamento di un tramezzo. Il crollo di via Vigna Jacobini a Roma nel 1998 causo' la morte di 27 persone, qualcosa dovrebbe averci insegnato, da li e' nato il fascicolo del fabbricato, che aveva un importanza fondamentale soprattutto nel conoscere e monitorare qualsiasi intervento di modifica di un edificio, ma la politica ha deciso che non serviva, i cittadini bisognerebbe tutelarli da vivi non piangerli da morti. Ora si vuole andare oltre, liberalizzare senza alcun controllo da parte di un Amministrazione eliminando la figura del progettista e direttore dei lavori. Credo che tutto cio' sia di una gravita' inaudita, e Le ricordo che non vogliamo fare una difesa corporativa della nostra categoria, ma esprimiamo la nostra reale preoccupazione per difendere la sicurezza di noi tutti. Chiediamo alla politica di essere seri, ma si puo' essere seri scrivendo una legge in cui si dice che:'l'attivita' edilizia e' libera salvo piu' restrittive disposizioni previste dalla disiplina regionale e comunque nell'osservanza delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attivita' edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico sanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 e successive modifiche'; chi puo', secondo Lei, stabilire se tutti i requisiti di cui sopra sono rispettati se non il professionista e allora perché bisogna comunicare il nome dell'impresa e non quella del tecnico? Certi della Sua sensibilita' per le problematiche esposte, la ringraziamo per l'attenzione e siamo in attesa di un suo cortese riscontro. Cordiali Saluti amate l'architetturaMovimento per l'architettura contemporanea

La SUprema Corte di Cassazione chiarisce i dubbi sulle competenze del Geometra rispetto all'Architetto e all'Ingegnere

Ai tecnici diplomati (geometri e periti edili) sono consentite le attività di progettazione, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili, con esclusione in ogni caso di opere prevedenti l'impiego di strutture in cemento armato, a meno che non si tratti di piccoli manufatti accessori, nell'ambito di fabbricati agricoli o destinati alle industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e che per la loro destinazione non comportino pericolo per l'incolumità pubblica.Lo ha affermato la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 19292 del 7 settembre 2009, è intervenuta sull'annosa questione delle competenze di ingegneri, architetti e tecnici diplomati (tra i quali i geometri). Nella sentenza in questione, la Suprema Corte, oltre a ribadire i confini delle competenze dei tecnici diplomati, nega definitivamente qualsiasi forma di subordinazione di un tecnico laureato (ingegnere e architetto) rispetto a professionisti in possesso di titolo di studio inferiore (nel caso di specie geometra).In particolare, i giudici della Cassazione hanno affermato:
che le esigenze perseguite dalla normativa professionale comportano l'incompetenza dei geometri anche alla redazione di progetti di massima richiedenti l'impiego di cemento armato, posto che il progetto esecutivo successivo non può che conformarsi a quello di massima;
l'eventuale successivo intervento, nella fase esecutiva ed in quella della direzione dei lavori di un tecnico di livello superiore a quello del redattore del progetto originario, non può valere a sanare ex-post la nullità del contratto d'opera professionale per violazione di norme imperative.La sentenza della Suprema Corte è stata appresa con soddisfazione da parte del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che, con la circolare n. 277 del 4 novembre 2009 ha inviato la sentenza ai Consigli degli Ordini e alle Federazioni e Consulte degli Ordini degli Ingegneri, unitamente ad una nota elaborata dal Centro Studi del CNI, in cui si evidenzia:
l'integrale progettazione, compresa quella edilizia e/o architettonica, e non solo il calcolo e la progettazione strutturale, di costruzioni anche modeste comportanti l'impiego del cemento armato, rientra nella competenza esclusiva di ingegneri e architetti;
la prestazione di progettazione, a prescindere dalla sua articolazione in fasi distinte, richiede una competenza professionale unitaria corrispondente alla sua complessità;
i professionisti con titolo accademico (laurea triennale e/o magistrale) non possono assumere, nell'espletamento dell'attività professionale di competenza, una posizione subordinata rispetto ai professionisti in possesso del solo diploma.Nella circolare, il CNI mette in evidenza come la sentenza della Suprema Corte non si limiti a ribadire le competenze professionali degli tecnici laureati, ma censura anche la prassi dell'ingiustificato frazionamento dell'attività di progettazione. Come sostenuto dal CNI, la progettazione è una prestazione unitaria e richiede un omogeneo livello di competenze professionali per l'espletamento delle sue singole (ma interconnesse) articolazioni. E più specificatamente, la progettazione esecutiva è direttamente connessa alla progettazione preliminare (o di massima) ed entrambe richiedono lo stesso livello di competenze professionali.Infine, il CNI fa notare come qualora la progettazione richieda la prestazione di un ingegnere, quest'ultimo non potrà limitarsi a ricoprire un ruolo di ausiliario e demandare ad un professionista con titolo di studio inferiore la posizione di responsabile ultimo dell'attività professionale esperita. La responsabilità dell'attività di progettazione non può che ricadere, infatti, sulle spalle del professionista il cui intervento è essenziale per la compiuta esecuzione della prestazione.Per completezza di informazione occorre anche aggiungere che il Consiglio nazionale dei Geometri e dei Geometri laureati ha, successivamente a quella del CNI, predisposto in data 19 novembre 2009 la circolare prot. 1988 in cui viene precisato che la Sentenza n. 19292 ha, irragionevolmente, provocato il riaccendersi delle posizioni degli ordini degli ingegneri e degli architetti in merito alle competenze dei geometri nella progettazione di edifici modesti con uso di elementi in cemento armato.Il Consiglio nazionale dei Geometri nella citata nota ribadisce la possibilità della sottoscrizione, da parte dei propri iscritti, di progetti con distinte e separate responsabilità, riguardanti la progettazione architettonica e la progettazione delle strutture e spinge i Consigli provinciali ad intervenire contestando eventuali diverse posizioni. Alla circolare è, anche, allegata una memoria sulle “Argomentazioni in materia edilizia – Impiego del c.a. ” dove vengono riepilogati i punti di vista ed i diritti sulle competenze dei geometri nella progettazione; tale memoria potrà essere utilizzata dai Consigli provinciali anche per essere inviata, all’occorrenza, sia agli iscritti agli ordini degli Ingegneri e degli architetti sia alle amministrazioni locali precisando anche che il Consiglio nazionale potrà intervenire in quelle aree nelle quali l’ingerenza delle altre categorie potrà diventare particolarmente pressante.
fonte: Ordine Architetti Palermo