31 ago 2008

La fine del minimalismo



In alcune opere realizzate negli ultimi anni gia' si intravede la fine di quella tendenza architettonica che ha uniformato il modo di vivere ed abitare i luoghi a livello planetario e che ispirandosi al "less is more" di Mies prende il nome di Minimalismo.
La nuova estetica si preannuncia piu' complessa rifiutando ogni allusione a forme piane, in favore di una ricerca di nuove forme organiche e di una piu' stretta connessione fra spazi interni ed esterni. Fra le architetture che si stanno orientando in questa direzione c'e sicuramente il Leonardo Glass Cube dei tedeschi 3deluxe (uno studio di progettazione che si autodefinisce trandisciplinare).Dopo aver messo a punto una serie di architetture temporanee e diversi concetti di architettura virtuale, il Leonardo Glass Cube è il primo edificio permanente costruito dallo studio tedesco. L'edificio, ubicato nei dintorni di Bad Driburg e' sede della Glaskoch Corporation (società che distribuisce prodotti di vetro con il nome di 'Leonardo' ) e trasmette agli ospiti e al personale, sia la filosofia aziendale che le proprie visioni.


L'opera in questione ha il nome e poco altro di cubico, poiche' perche' per il resto e' un fluido spazio dominato da forme curve di ogni genere, (qui la lezione di Eero Saarinen nel terminal TWA del aereoporto JFK di New York e' evidente).


Esternamente l'edificio presenta una struttura a fasce che continuano la di percorsi esterni in cemento bianco e che preludono la struttura curvilinea interna. Entrando nel Cubo al piano terra ingresso principale, i visitatori accedono ad uno spazio che si apre non solo orizzontalmente, ma anche verso l'alto e verso il basso. Su entrambi i piani un muro curvo forma nicchie che sono utilizzate per varie funzioni: esposizione dei prodotti, sale riunione, etc. . .
Questo e' quello che appare ad una prima visione, il resto e' da scoprire visitando in prima persona l'edificio.


29 ago 2008

Mostra virtuale Premio Quadranti di Architettura


In questo post viene riproposta l’esposizione dei progetti finalisti del Premio "Quadranti di Architettura" 2008 organizzato dal Comune di Pedara e dall'Ordine degli Architetti di Catania e dall'arch. Gaetano Pappalardo che ne è stato l'ideatore.
Di seguito l’elenco dei progetti selezionati per il premio e qui presentati:

VINCITORI

Premio “Vaccarini ” alla carriera:
Arch. Giuseppe Carpintieri

Premio “Vaccarini” a un’opera di architettura:
Arch. Giunta Santo, La Monaca Orazio, Leonardo Tilotta, Simone Titone TAV1 TAV 2

Arch. Francesco Finocchiaro TAV 1 TAV 2

Premio “Vaccarini” ad un’opera prima:
Arch. Ada Mangano TAV 1 TAV 2

Premio “Vaccarini” ad una architettura d’interni:
Archh. Vincenzo Latina e Silvia Sgariglia TAV 1 TAV2

Premio “Vaccarini” ad una scuola d’Architettura:

Facoltà di architettura di Palermo FOTO


MENZIONATI

Premio “Vaccarini” a un’opera di architettura:
Ing. Arch. Angelo Vecchio TAV 1 TAV 2

Arch. Maria Giacoma Marino TAV 1

Premio “Vaccarini” ad un’opera prima:
Arch. Fabrizio Russo e Arch. Giuseppe Davide Marletta TAV 1 TAV 2 TAV 3

Arch. Curcio Salvatore TAV1 TAV2 TAV3

Premio “Vaccarini” ad una architettura d’interni:
Archh. Scravaglieri Giuseppe e Laudani Tonia, Ingegneri Scravaglieri Epifanio e Campagna Giancarlo, TAV 1

Arch. La Monaca Orazio TAV 1

“Urban Future Organizzation” TAV 1 TAV 2


19 ago 2008

La Villa Savoye riprodotta in scala con i LEGO



Si dice che buona parte degli architetti siano diventati tali perchè da piccoli hanno sviluppato capacità creative tridimensionali con l'ausilio di giocattoli, costruzioni, modellini, etc. Se fosse vero, vuol dire che Matija Grguric non vuole proprio crescere.
Eppure la sua iniziativa piace alla comunità globale degli architetti sul web che continua a visitare il sito in cui questa giovane studentessa di architettura Croata pubblica le foto della sua realizzazione: una copia in scala della celebre Villa Savoye realizzata a Poissy dal celebre architetto Le Corbusier.
E' bene precisare che non esiste nessuna scatola prodotta in serie con tutti i pezzi da assemlare e le istruzioni per l'uso. Ha fatto tutto da sola e devo dire che lo ha fatto proprio bene. per leggere il resto del post clicca su "Read more"
Colgo l'occasione per fare qualche riflessione sul valore di quest'opera che ho avuto la fortuna di poter visitare di persona quando a mia volta ero studente. Quando nel 1929 fu ultimata la Ville Savoye in Europa la maggior parte delle realizzazioni erano condizionate dal peggiore eclettismo. Gli gli architetti, disorientati e privi di modelli e/o riferimeni compositivi, si rivolgevano al passato o ad altri influssi extraeuropei o ancora alla trasposizione in architettura di mode ed orientamenti nati in altre discipline come la pittura o la scultura (di cui lo stile liberty fu forse l'espressione migliore).
In Sicilia (tanto per fare un esempio vicino ad alcuni nostri lettori) negli anni trenta andavano per la maggiore edifici con ossatura in c.a. opportunamente mascherato rivestendo le facciate con orpelli e decorazioni superficiali ad imitazione del linguaggio architettonico ottocentesco fatto ancora di muratura (spessa, solida ed utile). A quell'epoca un'opera come la VIlla Savoye doveva sicuramente apparire più simile ad una astronave aliena appena atterrata nel giardino della famiglia Savoye che alla loro abitazione di campagna. E dove sono gli ornamenti? E le tegole? E perchè stà così..... campata in aria .......senza un solido basamento? Chissà le critiche. Chissà le vicine di casa, lì a Poissy, cosa avranno potuto dire di come a casa Savoye si sperperavano i soldi per costruire questa specie di cubo sospeso senza nemmeno un capitello! Eppure quest' architetto è passato alla storia. Le sue opere sono ancora attuali. Ha avuto il coraggio di cambiare le cose. Tanto che ottanta anni dopo una studentessa appassionata di architettura e di modellini ne ha fatto una bella casetta per Barby-Savoye in perfetto international style. Le-GOrbusier sarebbe contento.
Adesso mi chiedo: con cosa giocheranno i nostri nipoti?

14 ago 2008

Water Cube e coperture a membrana


Ai molti spettatori delle Olimpiadi cinesi non sara' di certo sfuggita la particolare bellezza della Piscina Olimpica, per il colore e l'aspetto del suo rivestimento di copertura che evoca le bolle d'acqua del mare. Il Water Cube insieme al "Nido di uccello" di Herzog e De Meuron e' ormai uno dei simboli di Pechino, l'opera e' stata progettata dagli architetti dello studio australiano PTW, in collaborazione con altri due studi di architettura, il cinese China State Construction Engineering Corp e l'australiano Ove Arup Ltd.Come altri edifici di recente costruzione il "Il cubo d'acqua" puo' essere ricondotto nella categoria dei cosidetti edifici tessili, ovvero quegli edificiche utilizzano soluzioni costruttive a membrana per tutte le parti che compongono il progetto.



La membrana di un edificio tessile non è un rivestimento ma una parte essenziale del sistema architettonico progettato.Nel caso del Water Cube sono stati utilizzati per la copertura di 4000 cuscinetti gonfiabili costituiti da una doppia membrana di Etfe, un materiale plastico leggero e trasparente che reagisce al colore del cielo mutando il proprio. Il tetto del complesso, che mostra una apparente casualita', è in realta' costituito da sette bolle differenti, le pareti da quindici bolle, che, sebbene siano ripetute dappertutto, vengono percepite dall'occhio come un modello casuale. L'aria contenuta all'interno delle bolle, riscaldata dal sole,garantirà l’ottimale isolamento termico invernale, secondo i calcoli della Arup, questo cuscino d’aria darà vita ad una serra ad elevata efficienza, nella quale verrà catturato il 90% dell’energia solare che verrà impiegata per riscaldare l’edificio.Sarà inoltre possibile modificare il livello di illuminazione dello spazio interno permettendo di ombreggiare ogni parte desiderata.


7 ago 2008

Il DARC Sicilia attiva il concorso di idee per il "Parco della Cultura a Monreale (PA)"



Il DARC Sicilia (Dipartimento per l'Architettura e l'Arte contemporanea) attiva il 3° concorso di idee nell'ambito del programma A.qua.S - Architetture di qualità in Sicilia, promosso dalla Regione Siciliana - Assessorato dei Beni Culturali, Ambientali e della P.I.
Dopo l'avvio dei concorsi per la riqualificazione del waterfront di San Leone (AG) e della grande Piazza di Caltanissetta, è la volta del Parco della cultura nel sistema storico-ambientale del Duomo di Monreale.
Non male. Soprattutto se consideriamo che il DARC esiste solo da un paio d'anni (vedi post del 31.03.2008) e che tra il 2008 ed il 2009 ha già in programma 8 concorsi di idee tra quelli già attivati e i restanti in corso di attivazione. Il bando, già pubblicato dal Comune di Monreale ,sulla Gazzetta Nazionale, è disponibile integralmente sul sito del DARC.

5 ago 2008

Bird's Nest di Herzog e De Meuron


"A building is a building. It cannot be read like a book; it doesn't have any credits, subtitles or labels like picture in a gallery. In that sense, we are absolutely anti-representational. The strength of our buildings is the immediate, visceral impact they have on a visitor." "La forza dei nostri edifici sta nell'immediato e viscerale impatto che hanno nei visitatori".

Cosi' Herzog commenta i propri lavori in un'intervista.



Le architetture dei noti architetti svizzeri, infatti non passano di certo inosservate. Fra i piu' rappresentativi progetti ora al centro dell'attenzione, c'e' senz'altro lo stadio olimpico di Pechino, che tra 3 giorni ospitera' la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi. Qui di seguito ho raccolto alcune immagini e video che illustrano l'opera, ormai nota come Bird's Nest.




2 ago 2008

Sottoscrizione per EXPA


Le scuderie di Palazzo Cefala' a Palermo, sono diventate negli ultimi anni sede dell'EXPA, una galleria di architettura, design, grafica, dove nel corso degli anni si sono susseguite mostre, eventi, incontri con noti esponenti della cultura architettonica italiana ed internazionale, grazie all'attivita' degli architetti Di Cara e Romano.
Ma come spesso accade in Sicilia, questo positivo esempio, di attivita' culturale autoprodotta e' minacciata da soggetti pubblici e privati, per far si che cio' non accada vi invito a sostenere la sottoscrizione in favore di EXPA (www.expa.org)


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