27 lug 2008

Buona estate da ArchitetturaCatania

A noi non serve guardare il calendario o il termometro per capire che è arrivata l'estate.
E' il calo di visite giornaliere al nostro blog il vero sintomo che non ne potete più di stare davanti al computer e che probabilmente leggerete questo post solo a settembre quando ridigiterete (speriamo) la nostra URL con i polpastrelli tutti abbronzati.
Pertanto vi auguriamo di trascorrere una splendida estate magari viaggiando e dosando in modo equilibrato il bisogno di relax con la voglia di visitare nuove architetture. Noi continueremo instancabilmente a scrivere qualcosa ogni tanto (sempre che ci sia la wireless in spiaggia o a bordo piscina).

23 lug 2008

L'architettura contemporanea nei luoghi di cura; l'esempio di "Meggie's"


Ho notato che spesso su internet l'architettura può essere assimilata ad altre arti grafiche. La connotazione bidimensionale delle immagini, spesso affascinanti ed impeccabili, rischia talvolta di far dimenticare che un opera di architettura è soprattutto un luogo in cui l'uomo entra, esce, vive, lavora, opera.
Una buona opera di architettura è tale anche quando riesce a condizionare, migliorandole, le sensazioni e le emozioni di chi la utilizza. Partendo da tali presupposti il progetto più difficile è forse proprio quello di un luogo di cura. Spesso gli ospedali e/o le cliniche sono luoghi in cui pazienti, parenti ed accompagnatori trascorrono del tempo, il più delle volte malvolentieri, nell'attesa che migliori una delle cose più preziose di cui l'uomo dispone: la salute. In Italia siamo spesso portati ad associare l'idea di ospedale con quella di un luogo di sofferenza, di privazioni, di malessere. per leggere il resto del post clicca su "read more".
Il più delle volte è così ma l'ospedale dovrebbe anche essere pensato principalmente come un luogo di cura, di miglioramento della qualità della vita, di speranza. Io credo che anche l'architettura può contrubuire al benessere del paziente stimolando ed incrementando le sensazioni positive.
In inghilterra sembra la pensino proprio così. La più grande rete nazionale di cliniche e case d cura specializzate per le cure palliative di pazienti malati di cancro si chiama "Meggie's Centres", in memoria della fondatrice Maggie Keswick Jencks morta di cancro nel 1995. La sua esperienza con la malattia la condusse a formulare l'idea secondo cui le fondamentali esigenze di un malato vanno al di là della malattia ma si riconducono ai bisogni essenziali dell'essere umano.
Vivere uno spazio confortevole pensato per il benessere della persona oltre che del paziente è quindi un modo di migliorare le condizioni psico-fisiche e ristabilire le condizioni per un corretto rapporto con la vita. Meggy's opera con 12 sedi, alcune ancora in costruzione, i cui progetti sono (tutti!) frutto di un accurata ricerca architettonica contemporanea. Gli autori, tra cui non mancano noti nomi come Zaha Hadid, Frank Gehry o Sir Richard Rogers, non hanno prodotto "edilizia ospedaliera" come diremmo dalle nostre parti, ma si sono impegnati per fornire una precisa connotazione architettonica a ciascuno dei 12 centri incentrando il progetto sul concetto di confort sia del paziente, che degli operatori, che dei parenti e visitatori.
Ciò favorisce una maggiore riconoscibilità delle strutture, un maggiore senso di appartenenza del paziente che spesso affida la sua vita nelle mani degli operatori che vi lavorano, un rafforzamento dell'immagine della clinica/casa di cura/ospedale che mostra già all'esterno la qualità e l'innovazione che la contraddistingue. Il prossimo Maggie's Center sarà firmato da Rem Koolhaas.
Nelle immagini il Fife Maggie Centre di Zaha Hadid realizzato in Scozia presso il Victoria Hospital a Kirkcaldy, il Maggie's Dundee presso il Ninewells Hospital a Dundee progettato da Frank Gehry ed inaugurato da Bob Geldof.

22 lug 2008

A Chiavari (GE) un premio per l’architettura contemporanea sostenibile

Siamo alle fasi finali del concorso bandito dalla Società Economica di Chiavari, (un ente morale impegnato in ambito culturale) per l’assegnazione del premio F. DELMONTE. Il premio nasce dalla volontà di valorizzare gli interventi di architettura abitativa sostenibile nell’ambito dalla fascia costiera europea del Mediterraneo.

Come si legge nel bando di concorso “Le necessità di ridurre i consumi energetici e di mantenere e migliorare i livelli di comfort abitativo rappresentano, evidentemente, una delle più stimolanti frontiere dell’ chitettura contemporanea. L’edilizia abitativa, costruita ex novo o relativa al recupero funzionale del patrimonio esistente, risulta un ambito dove dette necessità sono maggiormente cogenti. A fronte di ciò è anche vero che, tali esigenze, rischiano di confliggere con i valori storici e paesaggistici di cui la fascia costiere del mediterraneo, culla della civiltà occidentale, è portatrice. Le ragioni e gli obiettivi del presente premio si originano dal convincimento che la rappresenti una sfida di grande portata. Il premio ha quindi l’obiettivo di proporre una ricognizione sulle realizzazioni più avanzate nel campo dell’architettura, fornendo un quadro di riferimento, quanto più ricco di soluzioni innovative e concrete. Per tale ragioni l’ente ha deciso di affiancare al concorso altre manifestazioni: un convegno su tali tematiche, la mostra e la pubblicazione, cartacea e telematica, che rendano conto delle acquisizioni emerse dall’operazione culturale in questione.”

Il premio è riservato ad opere realizzate tra il 2002 ed il 2007 nella UE, in zona definibile come “fascia costiera del Mediterraneo europeo”. Dopo la riunione del 26 maggio 2008 la Commissione Giudicatrice del Premio Delmonte ha ammesso solo sei finalisti alla seconda fase del concorso. Si tratta dell’ Arch. Walter Emanuele Angelico di Palermo, l’Arch. Ernesto Mistretta di Marsala (AG), l’Arch. Fabrizio Russo di Catania (CT), lo Studio Kahlo Olza Aruso di Pamplona (ES), lo Studio O.B.R. (Open Building Research) degli Archh. Paolo Brescia e Tommaso Principi di Genova, e l’Arch. Francesco Urgu di Cagliari.

Lo scorso 15 luglio era il termine per l’invio degli elaborati grafici per la partecipazione alla seconda fase. Si attende pertanto a breve l’esito dell’esame definitivo cui seguirà, il prossimo Ottobre una mostra in occasione della premiazione.

21 lug 2008

Jean Prouvé, La Poetica dell'Oggetto Tecnico.

Uno spazio per mostre temporanee all'Ara Pacis, anzi sotto l'ara pacis! Dal 20 Giugno al 14 Settembre 2008, trovate l'esposizione dell'opera di Jean Prouvé (1901-1984), uno dei protagonisti del design e dell'architettura moderna: Roma lo ospita nello spazio del Museo dell'Ara Pacis di Richard Meier, che per la sua commistione tra antico e moderno rappresenta la sede ideale. Jean Prouvé è, infatti, un artista che ha percorso il secolo scorso con la sua capacità di legare artigianato ed imprenditorialità del lavoro, design e architettura. Uno stile in cui l'aspetto puramente formale del design assume un ruolo secondario per lasciare il posto all'utilità degli oggetti, alla loro economicità e all'uso ragionato dei materiali.
Prouvé iniziò a lavorare in qualità di fabbro ferraio, dunque con una conoscenza acquisita sull'esperienza e attraverso la continua ripetizione e la copiatura. Preferì a tutto la lamiera sottile, piegata e stampata, plasmata e smussata.
Di grande effetto, secondo me, i modelli e i prototipi che, esposti in pochi metri quadri della sala, fanno dell'oggetto e del particolare costruttivo una vera "poesia". Sedie, poltrone, tavole, scrivanie, banchi di scuola, letti e lampade, bizzarri elementi architettonici da lui ideati, e numerosi modelli di architetture post industriali. In mostra i pezzi più importanti realizzati dal francese, tra cui un raro esemplare della poltrona reclinabile Grand Repos del 1930.
La mostra attuale è in realtà rivisitata e ampliata rispetto alla stessa tenutasi l'anno scorso nella Mairie di Boulogne-Billancourt, a Parigi.

20 lug 2008

Fotovoltaico ed eolico, insieme


L'industria legata allo sviluppo di tecnologie per la produzione di energia alternativa, negli ultimi anni ha compiuto passi da gigante e nuove imprese sorgono con l'obiettivo di diffondere tali prodotti al grande pubblico. Fra i piu' interessanti brevetti in via di sviluppo c'e' quello di una piccola azienda statunitense, la SMIT (Sustainably Minded Interactive Technology). La SMIT è un'azienda start-up di disegn sostenibile che ha elaborato un metodo per produrre energia eolica e solare con un unico prodotto. Nato da una tesi di laurea in disegno Industriale di Samuel Cabot Cochran presso il Pratt Institute, GROW, e'un sistema ibrido di produzione di energia ispirato all'edera, un sistema di "foglie" impiegano un sottile film fotovoltaico per l'energia solare e dei generatori piezoelettrici collocati sul picciolo che trasformano in energia le deformazioni meccaniche prodotte dall'azione del vento. Le foglie fotovoltaiche sono costituite da inchiostro conduttore stampato su pilietilene riciclabile al 100% e incapsulate in lamine di EFTE; sono disponibili in diversi colori e versioni e possono essere personalizzate a seconda delle diverse esigenze Il loro costo è più basso di quello di un normale modulo solare ma anche le loro prestazioni sono inferiori, tuttavia sono in grado di soddisfare il fabbisogno domestico di una famiglia.

16 lug 2008

Quasi quasi prendo l'autobus...



Ecco un esempio da sottoporre ai nostri committenti per dimostrare come un'opera di architettura contemporanea può catalizzare l'attenzione del grande pubblico anche nel più sperduto paesino d'entroterra mai citato in alcuna guida turistica.
Nella piccola cittadina di Casar de Caceres in Spagna, ad ovest di Madrid e non distante dal confine con il Portogallo, l'Arch. Justo Garcia Rubio è riuscito a realizzare una stazione degli autobus che fa davvero venire voglia di abbandonare l'auto.
Si tratta di un'architettura "total-design" realizzata in un unico materiale: il cemento, che si arrotola e si piega come un foglio per coprire l'area esterna di sosta degli autobus ed uno spazio interno attrezzato per uffici, caffetteria e servizi igienici.
Il risvolto generato dalle due parabole di copertura in parte sovrapposte, risolve il problema dell'irradiazione solare diretta sulla zona chiusa riducendo la dispersione termica. L'idea ci piace molto e a quanto pare piace anche ai giovani viaggiatori spagnoli, architetti e non, che fanno rimbalzare su interent decine di immagini della stazione di Caceres corredate dalle istruzioni per "come arrivare" (ovviamente in autobus).

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in parte tratto da
Judit Bellostes

13 lug 2008

Sarà di cemento trasparente il padiglione italiano all'EXPO' 2010 di Shangai

Tra i 65 progetti presentati per il concorso per il padiglione italiano all'Expo di Shangai 2010, la Giuria ha scelto il progetto realizzato dal raggruppamento guidato dall'Arch. G. Imbrighi, a cui è assegnato un premio di € 50.000. Secondo e terzo posto rispettivamente allo Studio Valle e all'Arch. Massimiliano Brugia, a cui sono stati attribuiti rimborsi spese per 10.000 e 5.000 euro.
Grazie all'incontro organizzato da Inarch Sicilia lo scorso 1o luglio il pubblico catanese ha avuto la possibilità di conoscere tutti e tre i progetti descritti e raccontati dai rispettivi autori in anteprima nazionale.
Al di là del giudizio formale sulle tre proposte, credo che la vittoria di Imbrighi sia in gran parte dovuta all'utilizzo di un materiale nuovo che non è ancora stato consacrato dallo starsystem internazionale in un opera di prima grandezza. Si tratta del cosiddetto "cemento trasparente", un brevetto dell'Architetto Ungherese Áron Losonczi per LiTraCon (LitraconLight-Transmitting Concrete) a cui abbiamo già dedicato un post qualche mese fà. Vista la crescente curiosità sulle caratteristiche di questo nuovo materiale, vediamo un pò di cosa si tratta. per leggere il resto del post clicca su "read more"
Light Trasmitting Concrete è un conglomerato cementizio che ingloba fibre ottiche in una percentuale del 4%. Attualmente viene prodotto in blocchi prefabbricati di 60x30 cm con un'altezza variabile (a richiesta) da 25 a 500 mm. I colori disponibili al momento sono solo 3: bianco, grigio e nero. Come si presenta? Sono mattoni che, se posti contro luce, lasciano filtrare la luce naturale o artificiale indipendentemente dallo spessore.

Grazie alle fibre ottiche le ombre vengono trasmesse e sulla superficie si delinea il profilo degli oggetti (o delle persone) che si trovano sul lato esterno. Il mix di componenti può essere regolato a seconda delle esigenze e adattato ad hoc per lo specifico progetto. Il costo di produzione ancora molto alto, i tempi di produzione sono elevati e gli elementi attualmente in produzione hanno spessore ancora ridotto. Difficile forse che divenga un prodotto standardizzato di massa e su larga scala, quanto piuttosto è più probabile che imparando ad utilizzarlo, essendo flessibile nella produzione, si adatti di volta in volta a soddisfare diversi modelli di trasparenza richiesti dai progettisti.

in parte tratto da un post di V. Dal Buono "architetturadipietra"

9 lug 2008

Ecco i risultati del premio "Quadranti di architettura" dedicato a Vaccarini

Il puntualissimo servizio I-PRESS ci informa in merito ai vincitori del premio organizzato dal Comune di Pedara e dall'Ordine degli Architetti di Catania. Ecco la trascrizione della conferenza stampa svoltasi stamane: per visualizzare il resto del post clicca su "read more"
La commissione di giuria - presieduta dal prof. arch. Franco Purini - Università Valle Giulia di Roma - e composta dall’arch. Rino La Mendola - presidente Consulta Regionale Ordine Architetti Sicilia - dall’arch. Antonio Licciardello - presidente Ordine Architetti PP.AA Catania - dall’arch. Gaetano Pappalardo - ideatore dell’evento - dal prof. arch. Giuseppe Dato - preside della Facoltà di Architettura di Siracusa - dal prof. ing. Angelo Milone - preside Facoltà di Architettura Palermo - e dall’arch. Luigi Prestinenza Puglisi - critico d’Architettura - dopo avere attentamente vagliato le candidature pervenute per il concorso “Quadranti d’Architettura”, ha stabilito i vincitori per ciascuna categoria:
Il Premio “Vaccarini ” alla carriera è stato assegnato all’Architetto Giuseppe Carpintieri
per le innumerevoli opere di architettura realizzate nell’arco della sua lunga attività professionale. Carpintieri ha 88 anni e può essere definito un padre dell'architettura siciliana poiché, dal dopoguerra a oggi, ha contribuito ad arricchire il patrimonio architettonico dell'Isola.
Il Premio “Vaccarini” a un’opera di architettura riconosce valore, a parità di merito, a due opere:
- Architetti Giunta Santo, La Monaca Orazio, Leonardo Tilotta, Simone Titone per il progetto relativo alla “sede degli uffici comunale di Castelvetrano” (TP);
- Architetto Francesco Finocchiaro per la realizzazione della “Casa di pietra”, realizzata nella zona etnea;
Per questa categoria la giuria ha ritenuto segnalare:
- l’ingegnere Architetto Angelo Vecchio per il centro commerciale Ciclope di Acireale;
- l’architetto Maria Giacoma Marino per la “Piccola Perrera”;
Il Premio “Vaccarini” ad un’opera prima riconosce la progettualità di un architetto emergente:
- Architetto Ada Mangano per il progetto di “Casa De Luca”;
Per questa categoria la giuria ha ritenuto segnalare:
- gli architetti Fabrizio Russo e Davide Giuseppe Marletta, per “Il sistema di Piazze” nel Comune di Nicolosi;
- l’architetto Curcio Salvatore per il progetto del “Parco Acquatico” di Cefalù;
Il Premio “Vaccarini” ad una architettura d’interni è stato assegnato all’opera di design realizzata da:
- gli architetti Vincenzo Latina e Silvia Sgariglia per il “Progetto d’arredo dei locali Pizza Box” in Siracusa;
Per questa categoria la giuria ha ritenuto segnalare:
- gli architetti Scravaglieri Giuseppe e Laudani Tonia, Ingegneri Scravaglieri Epifanio e Campagna Giancarlo, per il “Progetto di casa Bauso – Mancuso”;
- l’architetto La monaca Orazio per diverse opere di progetti d’interni;
- “Urban Future Organizzation” per il progetto “The Sign Showroom” (ME);
Il Premio “Vaccarini” ad una scuola d’Architettura riconosce la Facoltà di Architettura di Palermo per la sua lunga funzione formativa nell’ambito del territorio siciliano, svolta per diverse generazioni di architetti.

8 lug 2008

"Renzo Piano" è l'architetto più ricercato (su Google!)


Con mia grande sorpresa, al 12° posto tra i termini più cercati su Google italia nel mese di Maggio 2008, c'è il nome di un architetto. Si tratta del nostro Renzo Piano che è sicuramente tra i pochi architetti italiani che sono riusciti a realizzare nel mondo ottimi esempi di architettura contemporanea col marchio "made in Italy". Un tempo, come ormai purtoppo si legge solo nei libri di storia, i più grandi architetti erano italiani, o venivano in italia per aggiornarsi sulle più recenti tecniche costruttive. Oggi l'Italia ha perso il ruolo trainante che la storia gli ha riconosciuto riguardo l'architettura e per recuperare posizioni rispetto ad altri paesi, ci affidiamo ai pochi grandi architetti italiani che hanno saputo affermarsi malgrado le difficoltà e le restrizioni culturali con cui siamo costretti ad operare. Renzo Piano è tra questi. Ed è sicuramente il più grande. per leggere il resto dell'articolo clicca su "read more"
Mentre in italia si dibatte (ancora) sull'assurdo tema "architettura moderna o tradizionale", L'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles onora Renzo PIano con il "IIC Lifetime Achievement Award", un premio prestigioso per celebrare l'eccellenza italiana nel mondo. Peccato che questa eccellenza sia celebrata più nel resto del mondo che in Italia. L'incarico per il PRG di Genova ha probabilmente rilanciato io suo nome anche nel "belpaese" anche perche attorno a qyesto evento lo "zio Renzo" si è inventato l' Urban Lab ; un laboratorio urbano, per ripensare le trasformazioni delle città e progettare uno sviluppo sostenibile e partecipato. Probabilmente il successo su Google è anche dovuto a questa nuova iniziativa che coinvolgerà, tra l'altro una vera squadra di progettisti internazionali con Renzo Piano nel ruolo di chief advisor, Oriol Bohigas, Richard Rogers, Amanda Burden in quello di collaboratori. Insieme a loro un pool di giovani architetti di tutto il mondo, che verranno selezionati tramite un bando. L'obiettivo è redigere il Prg entro la fine del 2009, per essere approvato entro il 2010. L'elaborazione impegnerà oltre al tavolo delle idee, un laboratorio di indirizzi, che coinvolgerà i vari Enti sui temi specifici, e un laboratorio dei progetti. La costruzione della nuova Genova prevede tre cantieri di idee: il secondo piano del Galata Museo del Mare, un'imbarcazione ormeggiata in Darsena e la Loggia di Piazza Banchi. Quest'ultima, in particolare, sarà la sede dedicata alla comunicazione e al confronto con i cittadini che, per la prima volta, saranno coinvolti nella stesura di un Piano Regolatore.

7 lug 2008

Domani i risultati del premio "Quadranti di architettura"

Da un comunicato diramato oggi apprendiamo che "Domani, martedì 8 luglio - alle 10.30 - nella sede dell’Ordine degli Architetti di Catania (Largo Paisiello 5) saranno resi noti i nomi degli artisti (e le opere) che si sono aggiudicati i cinque premi in concorso per la seconda edizione di “Quadranti di Architettura” (Categorie: Carriera, Opera di architettura, Opera prima, Architettura d’interni, Scuola), nato per valorizzare le opere dei professionisti siciliani che si sono distinti nella ricerca della qualità.
La commissione di giuria, composta dal prof. arch. Franco Purini - Università Valle Giulia di Roma - dall’arch. Rino La Mendola - presidente Consulta Regionale Ordine Architetti Sicilia - dall’arch. Antonio Licciardello - presidente Ordine Architetti PP.AA Catania - dall’arch. Gaetano Pappalardo – ideatore dell’evento – dal prof. arch. Giuseppe Dato - preside della Facoltà di Architettura di Siracusa - dal prof. ing. Angelo Milone - preside Facoltà di Architettura Palermo - e dall’arch. Luigi Prestinenza Puglisi - critico d’Architettura - ha esaminato le numerose candidature dei partecipanti al concorso “Quadranti d’Architettura”, stabilendo i vincitori per ogni categoria del Premio, che verrà assegnato il 12 luglio al Parco dell’Etna, durante la cerimonia di premiazione presentata dal direttore di Telecolor Michela Giuffrida.
I Premi del concorso “Quadranti di Architettura” sono intitolati alla memoria dell’architetto Giovan Battista Vaccarini, massimo esponente del barocco catanese e artefice delle opere più importanti edificate dopo il terremoto del 1693 che ha colpito la città di Catania.
Nella sede dell’Ordine verranno illustrate le caratteristiche di questa seconda edizione che apre nuovi scenari nazionali ed internazionali: il coinvolgimento di un paese straniero, infatti, fa del concorso un momento di confronto tra le opere di origine diversa, favorendo uno scambio tra i professionisti del settore appartenenti alle varie nazionalità. Il paese partner di questa edizione è la Polonia. Conferenza stampa: ore 10.30 presso la sede dell’Ordine degli Architetti di Catania - Largo Paisiello 5 - L’11 e il 12 luglio la cerimonia di premiazione al Parco dell’Etna

4 lug 2008

Progettare sull'acqua: il Badenschiff di Berlino

Questo progetto merita un post! Non è recentissimo ma lo trovo esemplare nella sua ricercata semplicità. L'idea nasce dall'esigenza di utilizzare anche di inverno il "Badeschiff", una delle piscine pubbliche più popolari di Berlino nel periodo estivo. Dal 2005, ogni inverno le piattaforme a pelo d'acqua si trasformano in centro benessere grazie ad una serie di tende tubolari che ospitano due saune, un salotto e una piscina. (per visualizzare il resto del post clicca su "read more")
La copertura-parete consiste di tre membrane trasparenti per ciascuna piattaforma. Le membrane sono tese tra arconi in legno curvi realizzati in microlamellare, che danno all'insieme la forma tubolare di un ovoide schiacciato. I piccoli getti di aria che sono pompati nelle membrane hanno il duplice scopo di mantenere la corretta tensione per la resistenza al vento, e di isolate termicamente l'interno (d'altra parte l'aria è uno dei materiali d'isolamento migliori).

Le membrane danno l'impressione estetica di tre "zeppelins" o futuristici fireflys : ci si cuoce al vapore di giorno e di notte caratterizzano questa zona del porto come un corpo illuminante di arredo a scala urbana. Una curiosità: la piscina d'inverno è progettata in modo che il bagnante coraggioso che volesse sfidare le rigide temperature berlinesi, può passara sotto un piccolo tendalino e ritrovarsi all'esterno, a pelo d'acqua sul fiume, a godersi un bagno riscaldato!


L'idea ed in concept sono dello studio di AMP Arquitectos e l'architetto Gil Wilk.
(tratto dal
sito ufficiale dello stabilimento balneare)