14 ago 2008

Water Cube e coperture a membrana


Ai molti spettatori delle Olimpiadi cinesi non sara' di certo sfuggita la particolare bellezza della Piscina Olimpica, per il colore e l'aspetto del suo rivestimento di copertura che evoca le bolle d'acqua del mare. Il Water Cube insieme al "Nido di uccello" di Herzog e De Meuron e' ormai uno dei simboli di Pechino, l'opera e' stata progettata dagli architetti dello studio australiano PTW, in collaborazione con altri due studi di architettura, il cinese China State Construction Engineering Corp e l'australiano Ove Arup Ltd.Come altri edifici di recente costruzione il "Il cubo d'acqua" puo' essere ricondotto nella categoria dei cosidetti edifici tessili, ovvero quegli edificiche utilizzano soluzioni costruttive a membrana per tutte le parti che compongono il progetto.



La membrana di un edificio tessile non è un rivestimento ma una parte essenziale del sistema architettonico progettato.Nel caso del Water Cube sono stati utilizzati per la copertura di 4000 cuscinetti gonfiabili costituiti da una doppia membrana di Etfe, un materiale plastico leggero e trasparente che reagisce al colore del cielo mutando il proprio. Il tetto del complesso, che mostra una apparente casualita', è in realta' costituito da sette bolle differenti, le pareti da quindici bolle, che, sebbene siano ripetute dappertutto, vengono percepite dall'occhio come un modello casuale. L'aria contenuta all'interno delle bolle, riscaldata dal sole,garantirà l’ottimale isolamento termico invernale, secondo i calcoli della Arup, questo cuscino d’aria darà vita ad una serra ad elevata efficienza, nella quale verrà catturato il 90% dell’energia solare che verrà impiegata per riscaldare l’edificio.Sarà inoltre possibile modificare il livello di illuminazione dello spazio interno permettendo di ombreggiare ogni parte desiderata.


2 commenti:

Pietro Pagliardini ha detto...

Indubbiamente le due costruzioni simbolo delle Olmpiadi, il Cubo d'acqua e il nido di uccello, sono belli (lo posso dire belli?).
Visto che sono due edifici specialistici e in più costruiti per un evento sportivo in cui l'immagine è essenziale, sono decisamente migliori di quelli di Atene, fatti con il solito stampino da Calatrava. In particolare nel nido d'ape Herzog e de Meuron sono stati bravi nel riprendere elementi della cultura tradizionale. Il cubo d'acqua è, come dire, molto meno architettura e più tecnologia pura: straordinarie le variazioni cromatiche.
Detto questo, generalizzare e pensare che questa è l'architettura giusta "per il nostro tempo" è una sciocchezza. Questa è l'architettura giusta per questi eventi straordinari, trattandosi appunto, di edifici specialistici che hanno il compito specifico di rappresentare, in questo caso, la modernità (sarà vero?)e la potenza (è vero) della Cina. Questi edifici non hanno relazione con la città, con la quale non possono dialogare perchè sono i soliti oggetti di design buttati lì secondo principi ...dello spettacolo appunto.
Inoltre faccio notare che, proprio stasera ho letto un articolo di Prestinenza Puglisi il quale criticava l'architettura tradizionale per lo spreco di materiali: a parte la sciocchezza in sè, ove è dimostrato che quello che lui chiama spreco, è in realtà quanto di più ecologico vi sia, dato che l'isolamento termico, soprattutto estivo, si ottiene con la massa e non con la leggerezza, a parte questo, dicevo, il nido d'uccello, quanto a spreco, crdo che sia al massimo. Se infatti andate nel sito del New York Times è illustrato lo schema strutturale dove si vede che questa è assolutamente tradizionale, con una serie di pilastri composti regolari e da una strattura secondaria (quelle storte) che non redo proprio debbano strutturalmente essere dele stesse dimensioni delle altre. Quindi credo sia una scelta puramente formale ma molto sprecona.
E sono assolutamnete stucchevoli le dichiarazioni dei progettisti del Nido che parlano di nuovi spazi democratici e d'incontro. Hanno fatto un bello stadio, ci risparmino le loro vanesie sciocchezze verbali.
Già me li immagino i pechinesi che, finite le Olimpiadi, sotto lo stadio, a farsi girare la testa con tutti quei falsi pilastri storti, discutono animatamente di democrazia!
saluti
Pietro

maurizio zappalà ha detto...

"La venerazione del passato conduce a un pessimismo ingiustificato sul presente e impedisce di capire che l'avvenire non è già più quello che era..."
Paul Valéry