Caos Sublime, titolo-manifesto ripreso dall’omonimo libro del 2001, per Massimiliano Fuksas incarna lo spirito e la poetica dell’architettura e del mondo moderno. Fuksas analizza questi temi dal punto di vista del mestiere quotidiano dell’architetto e allarga la prospettiva.Un librointervista col grande architetto urbanista che si racconta con il giornalista-amico Paolo Conti.
L’architettura è la forma espressiva e artistica più legata alla vita degli uomini e sempre più coinvolta nei grandi temi di discussione globali. Le città che crescono a dismisura in pochi anni, la scomparsa delle campagne, le periferie e gli insediamenti intensivi, l’abusivismo, i musei che rispondono all’esigenza di cultura di massa, si moltiplicano e rischiano di diventare in futuro aree industriali dismesse, i centri storici che si trasformano in shopping center, il problema della nuova committenza, sono solo alcuni dei temi che Massimiliano Fuksas affronta e che mette in rapporto con il mestiere quotidiano dell’architetto.
In un futuro che vedrà sempre più lo sviluppo delle megalopoli e della multiculturalità l'importante è ora «verticalizzare le strutture edilizie e fornire
all'utente un'abitazione con grandi spazi, finiture semplici e una
buon paesaggio». Basta insomma con le soluzioni tipo Zen di Palermo
o il Corviale di Roma, architetture «militaresche e che diventano luogo di ghettizzazione». Ma no anche alle piccole soluzioni, come le città giardino nei pressi delle città che provocano, spiega Fuksas «solo un grande disagio perchè mentre l'orario di lavoro diminuisce aumenta invece quello degli spostamenti.
Così capita che, per raggiungere la propria casa ai margini della metropoli, bisogna fare ore di fila in auto».
Bisogna dunque «trovare soluzioni per lo sviluppo di una metropoli di grande densità e che si deve sviluppare in altezza dove puoi avere cinema, parcheggi, il tutto per una società più complessa con un'identità fatta dalla non identità». Per la città del futuro, continua: «bisogna considerare la diminuzione degli
spostamenti anche con l'utilizzo della tecnologia virtuale. Insomma tenere conto della poetica dell'alta densità anche prevedendo grandi spazi verdi, addirittura boschi con migliaia di alberi ricavati da aree urbane recuperate al verde».
Sogna di utilizzare materiali sempre più «acquosi e trasparenti».
L’architettura è la forma espressiva e artistica più legata alla vita degli uomini e sempre più coinvolta nei grandi temi di discussione globali. Le città che crescono a dismisura in pochi anni, la scomparsa delle campagne, le periferie e gli insediamenti intensivi, l’abusivismo, i musei che rispondono all’esigenza di cultura di massa, si moltiplicano e rischiano di diventare in futuro aree industriali dismesse, i centri storici che si trasformano in shopping center, il problema della nuova committenza, sono solo alcuni dei temi che Massimiliano Fuksas affronta e che mette in rapporto con il mestiere quotidiano dell’architetto.
In un futuro che vedrà sempre più lo sviluppo delle megalopoli e della multiculturalità l'importante è ora «verticalizzare le strutture edilizie e fornire
all'utente un'abitazione con grandi spazi, finiture semplici e una
buon paesaggio». Basta insomma con le soluzioni tipo Zen di Palermo
o il Corviale di Roma, architetture «militaresche e che diventano luogo di ghettizzazione». Ma no anche alle piccole soluzioni, come le città giardino nei pressi delle città che provocano, spiega Fuksas «solo un grande disagio perchè mentre l'orario di lavoro diminuisce aumenta invece quello degli spostamenti.
Così capita che, per raggiungere la propria casa ai margini della metropoli, bisogna fare ore di fila in auto».
Bisogna dunque «trovare soluzioni per lo sviluppo di una metropoli di grande densità e che si deve sviluppare in altezza dove puoi avere cinema, parcheggi, il tutto per una società più complessa con un'identità fatta dalla non identità». Per la città del futuro, continua: «bisogna considerare la diminuzione degli
spostamenti anche con l'utilizzo della tecnologia virtuale. Insomma tenere conto della poetica dell'alta densità anche prevedendo grandi spazi verdi, addirittura boschi con migliaia di alberi ricavati da aree urbane recuperate al verde».
Sogna di utilizzare materiali sempre più «acquosi e trasparenti».
Ad esempio, dice, «con l'utilizzo di materiali come i cristalli liquidi l'architettura potrà dare anche informazioni, un po’ come nel film Blade runner». Tra i suoi amori la filosofia Zen con la sua visione della creatività come fatto istantaneo: «è importante la freschezza delle idee, di creare sul momento.
Abbiamo troppo mitizzato l'aspetto delle tecnica, ma il punto di arrivo per me resta sempre quello di dare emozioni, poesia».
Abbiamo troppo mitizzato l'aspetto delle tecnica, ma il punto di arrivo per me resta sempre quello di dare emozioni, poesia».
-Caos sublime. Note sulla città e taccuini di architettura
Autori:Massimiliano Fuksas,Paolo Conti
2009 Rizzoli
Nessun commento:
Posta un commento