Una sensibilità fuori dal comune che ho avuto il privilegio e la fortuna di incontrare mi ha scritto...'se ti va, cerca Kseniya Simonova's Amazing sand drawings su youtube'.
Sono incuriosito...i veloci movimenti delle sue mani, l'ondeggiare sinuoso delle sue braccia sul tavolo luminoso e i suoi occhi assorti intenti a portare fuori scene scolpite nell'intimo del suo animo, il nascere di un universo sintetizzato in una manciata di granelli di sabbia che si fondono con la luce del teatro e con le note che pervadono l'aria, le lacrime di chi assiste alla creazione, alla metamorfosi, alla distruzione... alla rinascita. Chissà cosa prova in quei momenti, come si sente nel decidere in pochi secondi nascita e morte di un gesto d'arte: sorrido... appena qualche giorno fa leggevo l'ennesimo esperto professare la verità dell'arte solo in presenza della sopravvivenza dell'opera al momento della sua creazione ed alla fragilità del suo creatore... nulla di più falso in questo caso.
Le sue dita sfiorano il piano luminoso accarezzandolo con la sicurezza e la fluidità di quelle di un 'sofisticato' jazzista che sceglie i tasti del suo strumento nell'inteno di comunicare improvvisando: la semplicità di un gioco d'infanzia sperimentato per anni diventa performance creativa di un istante e lascia un segno, indelebile e profondo, nell'animo di chi ha la fortuna di vederla agire... Ti sono debitore.
Sono incuriosito...i veloci movimenti delle sue mani, l'ondeggiare sinuoso delle sue braccia sul tavolo luminoso e i suoi occhi assorti intenti a portare fuori scene scolpite nell'intimo del suo animo, il nascere di un universo sintetizzato in una manciata di granelli di sabbia che si fondono con la luce del teatro e con le note che pervadono l'aria, le lacrime di chi assiste alla creazione, alla metamorfosi, alla distruzione... alla rinascita. Chissà cosa prova in quei momenti, come si sente nel decidere in pochi secondi nascita e morte di un gesto d'arte: sorrido... appena qualche giorno fa leggevo l'ennesimo esperto professare la verità dell'arte solo in presenza della sopravvivenza dell'opera al momento della sua creazione ed alla fragilità del suo creatore... nulla di più falso in questo caso.
Le sue dita sfiorano il piano luminoso accarezzandolo con la sicurezza e la fluidità di quelle di un 'sofisticato' jazzista che sceglie i tasti del suo strumento nell'inteno di comunicare improvvisando: la semplicità di un gioco d'infanzia sperimentato per anni diventa performance creativa di un istante e lascia un segno, indelebile e profondo, nell'animo di chi ha la fortuna di vederla agire... Ti sono debitore.