Sono finalmente arrivato a dedurre che uno dei principali motivi per cui la cultura architettonica contemporanea nel meridione fatica ad essere recepita è dovuto alla pessima capacità di gestire il cambiamento. Il privato che si ristruttura casa, la immagina e la sogna come quelle belle case antiche perchè non passano mai di moda. Il sindaco che deve cambiare volto ad una piazza preferisce andare "sul tradizionale" perchè ciò garantisce un effetto più sicuro in termini di consenso popolare.
Forse aveva ragione Hannibal Lechter nel celebre film Il silenzio degli innocenti quando spiegava all'investigatrice interpretata da Jodie Foster che per desiderare qualcosa bisogna prima vederla. Cosa vediamo in sicilia che ci entusiasma e ci piace? Distese di tetti con coppi siciliani, splendide facciate barocche con capitelli e riccioli ovunque. Non che ci sia nulla di male in questo, anzi ben venga la diffusione della cultura della conservazione del patrimonio storico, ma quantomeno l'utente medio dovrebbe saper distinguere tra centri storici e periferie; tra immobili veramente antichi e condomini abbelliti con fronzoli vitruviani... e putroppo ciò non sempre accade. Poi capita che un siciliano visiti Berlino o New York e allora si sprecano frasi tipo "li si che sanno costruire cose avveniristiche" oppure "quì non siamo cosa di fare cose moderne" in perfetto stile autocommiserativo. Dopo qualche settimana la stessa persona che dovrà impreziosire la villetta in costruzione, chiederà all'architetto di inserire cornici ed archi in stile siciliano. Non possiamo dargli torto, non abbiamo molti esempi di Architettura moderna che siano "condivisi" dalla gente e non solo dai colleghi architetti.
Nelle immagini due progetti di "FRA Studio"
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