La Spagna e' una delle nazioni piu' attive in Europa in campo architettonico, come numero realizzazioni di opere di architettura contemporanea, come capacita' di rinnovare le citta', Barcellona, Siviglia, Saragozza, Valencia sono in questo senso un esempio, di sfornare giovani talenti e dare loro il giusto spazio.
In genere quel che piu' stupisce e' l'apertura mentale verso il contemporaneo.
La Spagna come l'Italia e' una nazione ricca di edifici storici tuttavia si costruisce senza la paura che il contemporaneo possa "offendere" l'antico.
Ci sono molti casi di architetture ben integrate con quelle del passato (vedi foto di un intervento nel centro storico di Toledo) o di intervento piu' criticabili (vedi ampliamento del mueso Reina Sofia di J. Nouvel)in ogni caso si ha sempre la possibilita' di vivere spazi che in Italia difficilmente potremmo vedere ed utilizzare. Io penso che i nostri politici dovrebbero prendere esempio da queste realta' per rinnovare e rivitalizzare i nostri centri storici.
3 commenti:
Annosa vicenda! Qualche parruccone-passatista dovrebbe ripassare Hegel e ricordare fermamente che la "storia non si ripete uguale a se stessa"! Purtroppo per la mia età (nel senso che ne ho passate un pò di più...!sic!)non ho trovato nessun illuminato "politico" che avesse mai puntato sul rinnovamento contemporaneo!Ricordati, Giovanni che i primi ostili al "contemporaneo" siamo "noi", corporazione di architetti (italioti) scarsi!ovviamente non in senso assoluto ma sarebbe banale e riduttivo fare distinquo! In altre parole, i primi nemici stanno in casa! Vengo proprio dal "morto"! Ho ultimato un intervento nell'interland catanese (dir lavori e progetto di variante...!) e i primi che ho avuto contro sono stati i colleghi dell'ufficio tecnico (architetti, ingegneri e geometri!). Figurati, pretendere politici illuminati!Scarsi architetti, scarsi politici, scarsa cultura, scarsa società. La cosa non mi meraviglia ma il busillis è per me, il non aver, ancora, capito che l'INVESTIMENTO ESTETICO è l'unica strada per far risorgere le nostre città!Non mi stancherò mai di ribadire che la nostra nazione non ha prodotto, negli ultimi trent'anni, un "calzino" di illuminato politico come quelli che si sono alternati in Spagnia, Portogallo, Francia, Inghilterra Germania, Olanda etc! Sappiamo parlare solo di identità ed etica (vedi il caso Casamonti degli ultimi giorni!!!!). Insomma per non annoiare più, prima che qualcuno mi prenda per "terrorista sgrammaticato" e vi incoraggi a trovare riferimenti più positivi, porgo la mia più totale solidarietà all'insistenza "filologica" che perseguite. Avendo sempre chiaro che questa strada, purtroppo, non sbuca e che, veramente, scagli la prima pietra chi ha compreso esattamente cosa è "virtù" o "perdita di valori" come recitava in una canzone, il bravo De Andrè!!!
Maurizio, che l'investimento estetico sia l'unica strada per le nostre città è verissimo e io sono del tutto d'accordo.
Il busillis, come dici te, è di quale estetica si parla.
Fuori di ogni accento polemico io, passatista e parruccone, credo, sono certo, come lo sei tu da posizioni opposte, che l'investimento estetico del nostro paese stia nella salvaguardia nuove architetture non possano non confrontarsi con il paesaggio e il contesto. Tu pensi un'altra cosa.
L'opposizione che si trova da parte della pubblica amministrazione non è su queste due scelte, che già vorrebbe dire avere un'idea, ma sul potere che i funzionari si arrogano utilizzando ogni legge per perpetuare questo potere.
Quando mai il livello di scontro con la pubblica amministrazione è di tipo culturale?
Hegel, grazie a Dio, è bene che resti negli scaffali che di danni ne ha fatti già troppi, e non in architettura.
Hegel è la miglior copertura per uno stato invadente e occhiuto come il nostro e non credo che a te dovrebbe piacere molto, come non piace a me.
saluti
Pietro
Pietro, facile facile, sei sei daccordo con l'investimento estetico non puoi dissentire su Hegel! Negare l'evoluzione del pensiero è negare il futuro! Hegel non ha parenti con Berlusconi o con Veltroni!O sei, tu Pietro, della scuola di pensiero che Nietzsche è stato il filosofo del nazismo? Insomma, Pietro che regole cerchi, riguardo il contesto e il paesaggio? Chi decide quale Estetica perseguire? Esiste la regolamentazione dell'estetica? Esiste una sola Estetica? Non riesco a capire perchè vi ostinate a vivere nel passato? Avete la mania e la paura che vi sfugga dalle mani il controllo del paesaggio e del contesto? Le regole sono convenzioni (non mi riguarda se correte o...scorrette!) non sono le "verità", assolute! L'architettura e l'urbanistica non sono la sommatoria delle norme e delle regole degli uomini! Che, così fosse, saremmo fermi al cardo e decumano!!! Saremmo fermi all'architettura militare! Ops!forse è vero! siamo proprio lì! Seriale, simmetrico, ritmo, passo, ATTENTI!Amen!
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