Vi siete mai chiesti perchè pratichiamo "l'aggiunta" nei nostri interventi di riastrutturazione? Una pratica che in tutti i tempi (storici/contemporanei) ha determinato la cosiddetta "superfetazione" dei centri storici come delle periferie? Immagino che la prima risposta sia per "abusare" ! Io naturalmente ho un'altra visione! lo spazio di un tempo non è lo spazio dei nostri tempi! Ovviamente intervenendo in ambienti "bigotti", delle nostre città, ci manca sempre,a noi architetti contemporanei, un elemento distributore, una diversa "luce", una doppia altezza, una protuberanza contrastante, una leggerezza/pesante, una trasparenza in più! Desideriamo sempre minimizzare per arrivare all'osso! Senza fronzoli e con "tagli" funzionali che sono propri dei nostri tempi e non dei dei tempi degli avi! Un pò per tutto questo siamo sempre disposti a "corrompere" lo spazio di "Palladio" che non rappresenta più il nostro desiderio dell'abitare. Detto questo, credo che non sia necessario urlare per difendere le "utopie" traducendole in realtà! Voglio dire che aldilà delle ricette belle e fatte, esiste sempre la necessità di modernizzare e innovare il nostro patrimonio edilizio! Con le regole o senza, il prodotto(esigenza) non cambia! meglio sarebbe avere l'avallo degli enti preposti al controllo, ma questi sono culturalmente capaci di comprendere il "nuovo"? Su questo nutro seri dubbi e per cui, con o senza, la la regola della "protesi" il contemporaneo si affermerà!
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Vi siete mai chiesti perchè pratichiamo "l'aggiunta" nei nostri interventi di riastrutturazione? Una pratica che in tutti i tempi (storici/contemporanei) ha determinato la cosiddetta "superfetazione" dei centri storici come delle periferie? Immagino che la prima risposta sia per "abusare" ! Io naturalmente ho un'altra visione!
lo spazio di un tempo non è lo spazio dei nostri tempi! Ovviamente intervenendo in ambienti "bigotti", delle nostre città, ci manca sempre,a noi architetti contemporanei, un elemento distributore, una diversa "luce", una doppia altezza, una protuberanza contrastante, una leggerezza/pesante, una trasparenza in più! Desideriamo sempre minimizzare per arrivare all'osso! Senza fronzoli e con "tagli" funzionali che sono propri dei nostri tempi e non dei dei tempi degli avi! Un pò per tutto questo siamo sempre disposti a "corrompere" lo spazio di "Palladio" che non rappresenta più il nostro desiderio dell'abitare. Detto questo, credo che non sia necessario urlare per difendere le "utopie" traducendole in realtà! Voglio dire che aldilà delle ricette belle e fatte, esiste sempre la necessità di modernizzare e innovare il nostro patrimonio edilizio! Con le regole o senza, il prodotto(esigenza) non cambia! meglio sarebbe avere l'avallo degli enti preposti al controllo, ma questi sono culturalmente capaci di comprendere il "nuovo"? Su questo nutro seri dubbi e per cui, con o senza, la la regola della "protesi" il contemporaneo si affermerà!
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