A distanza di tempo, la città di Acireale, guarda a questa affermazione riscoprendo, oltre l’amore per l’architettura dei suoi cento campanili, l’interesse verso quello che l’Architettura, anche con l’operato dei molti professionisti locali, propone nell’ambito di questo territorio e non solo.
Già nel 1985, Acireale accolse con entusiasmo la XVIII Rassegna Internazionale d’Arte - Acireale “Elogio dell’ Architettura”, oggi, con medesimo interesse, la cittadinanza a preso parte all’inaugurazione della VII tappa della mostra itinerante “COMUNICARE ARCHITETTURA - giovani architetture catanesi”, organizzata dalla Fondazione dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia Catania in collaborazione con l'Ass. Culturale Spazi Contemporanei, che ha visto come location dell’evento lo spazio del chiostro dell’ex liceo Gulli e Pennisi.
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Chiaro il messaggio, a cominciare dal Manifesto che il coordinamento porta a conoscenza dei fruitori, dove “Comunicare attraverso l’architettura oggi più che mai è diventata una necessità”, incisive inoltre le dichiarazioni dei protagonisti intervenuti che con le loro riflessioni hanno toccato a 360° alcune questioni sulle quali, addetti ai lavori, gente comune e pubbliche amministrazioni, dovrebbero soffermarsi.
Come non essere d’accordo con quello che i giovani professionisti hanno voluto affermare; tra questi l’Arch. Sebastiano Adragna, ha voluto dare il suo personale contributo alla serata soffermandosi su quello che spesso viene erroneamente definito dalle imprese di costruzione come stile “siciliano”, e che spesso altro non è che una pessima strumentalizzazione per attirare la gente. Gli fanno eco l’Arch. Concetta Falanga, che sposta l’osservazione sul delicato rapporto che l’Architettura ha con il Paesaggio, l’Arch. Giuseppe Scuderi, che ci ricorda come figure quali il “rilevatore”, inevitabile il riferimento ai viaggiatori del “Gran Tour”, assumano una importanza non indifferente per la conoscenza dell’Architettura e dei tessuti storici delle città; e per finire l’Arch. Ivana Sorge, sintetizza benissimo con quale difficoltà oggi ancor più nel nostro territorio sia difficile per noi architetti esprimere la creatività, quando questa è soffocata da un’imperante e deludente speculazione edilizia, a volte unico esempio visibile per possibili committenti.
Tra i visitatori un gruppo di giovani colleghi in visita a catania, guidati dai professori Bugatti e dell’Osso, che hanno espresso il loro apprezzamento per i lavori esposti ed hanno offerto la loro disponibilità per farsi tramite con le loro sedi universitarie per ospitare prossimamente l’evento.
Tra gli intervenuti all’inaugurazione hanno preso la parola,
.L’evento, fermatosi nella Città dal 15 al 20 di Dicembre, cui è stato dato risalto anche dalle testate giornalistiche del territorio siciliano e dalle locali emittenti televisive, e che fa ben sperare in future iniziative che sensibilizzino la nostra realtà locale, a mio modesto vedere ha avuto il merito di porre l’attenzione su due aspetti: da un lato l’indispensabile riconoscimento del ruolo sociale dell’Architettura “Comunicare Architettura significa Comunicare Vita”; dall’altro che l’impegno sia interesse della collettività e del singolo insieme affinché il domani riservi una migliore qualità di vita.
Arch. Sebastian Carlo Greco
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