“I risultati di un sondaggio demoscopico appena pubblicato - sottolinea l’assessore Armao - riferiscono che la maggior parte della popolazione teme che il Piano casa possa peggiorare la qualità dell’immagine urbana e, di conseguenza, la vita dei cittadini”.
Il Piano casa prevede infatti l’ampliamento sino a un massimo del 20 per cento per gli immobili isolati e del 35 per cento nel caso di demolizione e ricostruzione. “L’emendamento che abbiamo predisposto insieme con gli uffici e con il proficuo confronto con i presidi delle Facoltà di Architettura delle Università siciliane - aggiunge Armao - tende a scongiurare, o almeno a contenere, il rischio di un peggioramento della qualità urbana”.
Il Piano casa prevede infatti l’ampliamento sino a un massimo del 20 per cento per gli immobili isolati e del 35 per cento nel caso di demolizione e ricostruzione. “L’emendamento che abbiamo predisposto insieme con gli uffici e con il proficuo confronto con i presidi delle Facoltà di Architettura delle Università siciliane - aggiunge Armao - tende a scongiurare, o almeno a contenere, il rischio di un peggioramento della qualità urbana”.
Occorre cogliere l’opportunità della riedificazione puntando sulla qualità sull’innovazione architettonica.
E questo deve valere sia nelle periferie, dove il tema è più attuale, sia nei centri storici. Dobbiamo avere il coraggio di puntare su opere di architettura contemporanea. Per poter conservare al meglio il nostro passato guardando, contemporaneamente, al futuro delle nostre città”.
“La ratio dell’emendamento - sottolinea l’assessore - individua nel Piano casa lo strumento del rinnovo edilizio attraverso iniziative individuali e diffuse. Si punta sull’architettura contemporanea, con particolare riferimento alle periferie. Ma il discorso vale anche per i contesti storico artistici e paesaggistici, nel rispetto degli strumenti di tutela e salvaguardia”. “Il riferimento non è solo al profilo strutturale e alla bioedilizia - conclude Armao - ma anche ad una profonda riqualificazione del tessuto delle nostre città lacerato, se non devastato, da ondate reiterate di abusivismo”.
tratto da Hercole.it