14 gen 2010

Il vecchietto e l'architetto...

... In un paesino di pescatori della sicilia jonica un vecchietto, avvicinandosi alla recinzione di un cantiere appena avviato per restaurare una vecchia casa, osserva un tale che gli sembra essere uno importante perchè dirige i lavori ed è vestito pulito.

Il vecchietto, pur non conoscendo il tale, lo saluta togliendosi la coppola in senso di rispetto: "buongiorno geometra" accompagnando il saluto con un cenno della mano alzata e un lieve abbassamento del capo in perfetto stile "voscenza binirica!".

Il tale, pur essendo in realtà un architetto fresco fresco di laurea, decide suo malgrado di non prendersi la questione e decide di rispondere educatamente al saluto con un malcelato sorriso di circostanza.

L'indomani, visto che il vecchietto era di spirito abitudinario, avviene la stessa scena del saluto educatamente ricambiato... e così tutti i giorni per una settimana di fila.

La settimana successiva, l'architetto che non ce la faceva più a resistere, risponde al saluto aggiungendo: "senta... così.., non è che io ci tenga ma... tanto per essere precisi, io non sono geometra ma sono architetto!".

Il vecchietto, dimostrando a gesti un grande apprezzamento per una tale rara modestia ribatte: "e va beh.... quasi geometra!" ... e se ne và.


3 commenti:

Pietro Pagliardini ha detto...

Bel post, fresco e raccontato molto bene.
Il contenuto in sè non mi meraviglia affatto perché è opinione diffusa, aldilà delle conoscenza o meno dei diversi gradi di istruzione, anche nei nostri innumerevoli paesi di Toscana. Voglio dire che, in linea di massima, non è segno di ignoranza ma è piuttosto una opinione che trova le sue radici nella tradizione, consolidata dal fatto che il geometra è la figura tecnica più vicina alle necessità della gente.
Il geometra nei paesi non fa solo progetti, e quando li fa segue le indicazioni del cliente, ma sa di diritto, è un po notaio e un po avvocato, fa transazioni, dirime questioni su confini e proprietà, si intende di agricoltura.
Insomma è, o forse era e certamente sempre meno lo sarà, un amico di famiglia.
Io credo che dobbiamo imparare qualcosa da questo post (a scanso di equivoci, io non sono geometra nè archeometra).
Fidiamoci però del fiuto popolare!
Saluti
Pietro

antonio marco alcaro ha detto...

Il post è molto bello, complimenti a Fabrizio.
Il Pagliardini, come al solito, non si smentisce mai è un genio nello stravolgere le cose, non capirò mai se lo fa in maniera consapevole o inconsapevole, (vedi il suo post sul fallimento degli urbanisti).
In ogni caso, caro Pietro, ti ricordo che qualsiasi "bravo" architetto segue le indicazioni del cliente la differenza è che il geometra, per quanto possa essere bravo, non ha gli strumenti per progettare e l'architetto "bravo" si.

Unknown ha detto...

Anch'io ho una storia simile da raccontare.
Qunad'era ragazzo, un architetto che ormai lavora da vent'anni, seguendo una delle sue prime ristrutturazioni destò la curiosità di una signora, che gli chiese: "Cosa fa lei qui?" "L'architetto! Dirigo i lavori!" rispose lui gonfiandosi un po' il petto. E la signora, con il solito cipiglio delle signore di paese incalzò:" Se sturiassi tanicchia chiù assai diventassi geometra come a me figghiu!"
Soria carina, chiaramente vera...purtroppo...
La questione che i vecchietti vedano la figura del geometra degna di rispetto più di quella della categoria dei laureati, e' oggettivamente vera. Mio nonno, che e' laureato e che lavorava al genio ferrovieri, e' stato chiamato geometra per tutta la vita.....
Capisco il desiderio di rivendicare il proprio titolo di studio e confido che le cose a poco a poco cambieranno!